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Forme colori e creatività, l'Italia a Shanghai con Design for Fun

ROMA  - Dalla mitica Valentine, l'indimenticabile macchina da scrivere portatile disegnata da Sotsass nel 1968, alle forme morbide e sensuali di Up5 l'iconica chaise longue di Gaetano Pesce, dalla leggerezza delle sedute di Giò Ponti al barocco moderno della poltrona di Proust firmata da Mendini. Il design italiano più futurista e divertente sbarca in Cina, con Design for fun grande mostra aperta fino al 5 febbraio 2023 al Museum of Art Pudong di Shanghai (Map) primo capitolo di una quadrilogia tutta dedicata ai creativi del Belpaese.
    Nelle sale del grande e nuovissimo spazio museale aperto nel 2019 su progetto di Jean Nouvel, Design for Fun presenta, allestiti da Aldo Cibic, oltre 200 pezzi disegnati da oltre 80 tra i nomi che hanno fatto la storia del design italiano, riflettendo su come la creatività italiana abbia sfidato norme e convenzioni dissolvendo stereotipi e creando prodotti completamente nuovi per affrontare le sfide di una vita contemporanea in rapido cambiamento. In mostra le opere delle firme più note, da Ettore Sottsass ad Alessandro Mendini, da Antonio Citterio a Barnaba Fornasetti, Carlo e Tobia Scarpa, Aldo Cibic, Cleto Munari, Enzo Mari, Gae Aulenti, Piero Castiglioni, Gaetano Pesce, Joe Colombo, Vico Magistretti, Michele De Lucchi. E con loro ci sono i designer internazionali che hanno partecipato all'avventura produttiva del sistema Italia da Philippe Starck a Nathalie Du Pasquier. Divisa in 13 sezioni, Design for Fun guarda all'uso stravagante di materiali, combinazioni di colori e illuminazione, e all'espansione in termini di ricerche estetiche e artigianalità nella manipolazione dei materiali. Una creatività attenta al significato più profondo del design legato alla vita quotidiana: nei giochi, nello sport, nel cibo, nella casa o nella socializzazione ma che suggerisce anche una certa spiritualità nel progetto di gioielli o maschere. Voluta per l'anno della cultura e del turismo Italia-Cina, la rassegna è frutto di un progetto curato per la parte italiana da Enrico Morteo e Maria Vittoria Capitanucci e per parte cinese da Ling Min, con il supporto del Consolato Generale d'Italia e dell'Istituto italiano di Cultura a Shanghai. L'organizzazione è di MondoMostre.

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