Venerdì 20 Settembre 2024

Pier Paolo Pasolini, una mostra a Roma indaga 'il corpo poetico'

mostra Pier Paolo Pasolini. Il corpo poetico - Palazzo Esposizioni Roma
© ANSA

ROMA - La dimensione fisica alle origini del mondo poetico, prestando fede all'imperativo di "gettare il proprio corpo nella lotta" che sempre lo ha accompagnato in ogni manifestazione, teorica e non, del suo pensiero, ma anche alla volontà di restare ancorato all'autenticità di quel reale così tanto amato, per non arrendersi alle convenzioni e alle normalizzazioni omologanti: non poteva non iniziare dalla corporeità il primo 'capitolo' del grande progetto espositivo "Pier Paolo Pasolini. Tutto è santo", pensato collettivamente dall'Azienda Speciale Palaexpo di Roma, dalle Gallerie Nazionali di Arte Antica e dal Maxxi per celebrare nelle rispettive sedi il centenario della nascita del grande poeta e intellettuale italiano.

A dare il via a questa immersione nel complesso e multiforme universo pasoliniano è il Palazzo delle Esposizioni che dal 19 ottobre ospita appunto "Il corpo poetico", a cura di Giuseppe Garrera, Cesare Pietroiusti, Clara Tosi Pamphili e Olivier Saillard (co-curatore per la sezione dedicata ai costumi): un percorso, allestito fino al 26 febbraio 2023, che ha il pregio di indagare esclusivamente attraverso materiali originali la figura di Pasolini nella sua dimensione più radicale di autore, sempre vissuta attraverso una fisicità (sua, degli oggetti, del mondo stesso) che egli in prima persona ha senza sosta raccontato, esibito, esplorato. La mostra presenta al pubblico materiali eterogenei per un totale di più di 700 pezzi accuratamente selezionati tra fotografie vintage, giornali dell'epoca, prime edizioni di libri, riviste sulle quali per la prima volta comparvero interviste, articoli, interventi, e poi costumi, dattiloscritti, ciclostilati, oltre a filmati, dischi, nastri.

Sette le sezioni tematiche, che si snodano a partire dallo spazio circolare della Rotonda trasformato in una grande sala-lettura con numerose edizioni di libri su e di Pier Paolo Pasolini liberamente fruibili dal pubblico. Ed è senza dubbio l'oggetto libro l'elemento principale della mostra (si inizia non a caso con Poesie a Casarsa del 1942, il primo libricino di versi friulani, nel dialetto materno: tuttavia i libri e gli estratti non sono solo quelli di Pasolini, ma anche degli autori da lui letti): il libro infatti appare come la diretta incarnazione della parola, veicolo principale di ogni manifestazione pasoliniana. Ma nel percorso sono tanti i temi, dal volto di Pasolini, in tutte le sue espressioni, come "corpo" della poesia al riferimento ai procedimenti giudiziari e alla quotidiana operazione di dileggio e derisione, su giornali, riviste, cinegiornali, volantini; dalle periferie di Roma come luogo barbarico, brulicante di umanità, che precede la "civiltà" borghese, alla Capitale che diviene il posto in cui esercitare la propria libertà sessuale, un bordello a cielo aperto. Fino ad arrivare alle donne e alle figure femminili per lui centrali (dalla madre Susanna a Laura Betti, da Magnani e Morante a Mangano e Callas), viste come possibilità di libertà.

Particolarmente emozionanti le sezioni dedicate ai costumi dei film e alla voce come espressione del corpo. Sui costumi, il percorso presenta da una parte quelli realizzati da Danilo Donati e conservati nei magazzini della Sartoria Farani che si mostrano come veri e propri testi da consultare, come opere concettuali che in una visione condivisa assecondano la costruzione del personaggio nella storia concepita dal regista; dall'altra, messi sul manichino, due costumi di Piero Tosi realizzati dalla sartoria Tirelli per i personaggi di Medea e Chirone che appaiono come sculture da ammirare da lontano a rievocare il mistero del mito. Nella sezione dedicata alle voci, si parte dal riferimento al "Canzoniere italiano. Antologia della poesia popolare", in cui Pasolini attraverso i canti popolari italiani si proponeva di testimoniare l'identità dialettale, linguistica e vocale di un popolo; qui viene presentata tutta la produzione sonora e musicale di Pasolini per stimolare una riflessione, ancora attuale, sull'intrattenimento concepito dal poeta come modalità di persuasione subdola al fine di trasformare i cittadini in sudditi e 'ascoltatori' cancellando le loro voci. Dopo "Il corpo poetico", seguirà dal 28 ottobre a Palazzo Barberini "Il corpo veggente" (fino al 12 febbraio 2023) e dal 16 novembre al Maxxi "Il corpo politico" (fino al 12 marzo 2023).

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