PHILADELPHIA - Un decennio fondamentale nel percorso artistico di Henri Matisse va in mostra per la prima volta in un museo. Si tratta degli anni '30 e 'Matisse in the 1930s', al Philadelphia Museum of Art dal 19 ottobre al 29 gennaio del 2023, si focalizza appunto su un tassello mancante nell'ambito delle esposizioni sul pittore, incisore, illustratore e scultore francese (1869-1954).
La mostra nasce dalla collaborazione e dalle collezioni di tre musei, Philadelphia Museum of Art, Musée de l'Orangerie a Paris e Musée Matisse a Nizza. In rassegna vengono passate oltre cento opere che vanno dai dipinti alle sculture, ai disegni, alle stampe, ai libri.
'Matisse in the 1930s' è stata curata da Matthew Affron, Muriel and Philip Berman Curator of Modern Art at the Philadelphia Museum of Art, Cécile Debray, presidente del Musée National Picasso-Paris e Claudine Grammont, direttrice del Musée Matisse Nizza.
"Questo decennio di trasformazione nella carriera di Matisse - ha spiegato all'ANSA Matthew Affron, che nel 2018 ha curato a Milano la mostra 'Impressionismo e Avanguardie' - non è mai stato trattato in una mostra autonoma. In questo caso si offre una rara opportunità di immergersi in un processo attraverso il quale Matisse generò un nuovo approccio creativo e una nuova prospettiva nell'ultima parte della sua carriera".
Affron ha anche sottolineato che l'arte in mostra a Philadelphia inizia dagli anni '20 e finisce approssimativamente nel '42. "Si tratta di un periodo fondamentale - continua - perché l'artista trovò un modo di dipingere più astratto e più dinamico. Inoltre si concentra soprattutto sul disegno in quanto è considerato il mezzo per mostrare il suo processo creativo.
Vuole mostrare al suo pubblico tutta la fatica che c'è dietro la nascita di un'opera d'arte. Sembra essere più interessato al percorso piuttosto che all'opera finita".
La mostra si divide in cinque sezioni tematiche ed organizzate in ordine cronologico oltre ad un prologo ed un epilogo. Gli anni '30 sono anche il periodo in cui Matisse si recò negli Stati Uniti e visitò la Barnes Foundation nella sua sede originaria a Merion, alla periferia di Philadelphia. Qui gli fu commissionato un murale in tre parti, 'The Dance' (La danza), attualmente ancora sulle pareti della Barnes Foundation.
Come ha spiegato inoltre Cécile Debray, 'La danza' segna anche il ritorno dell'artista ad uno stile modernista nonché l'uscita da un periodo in cui la sua creatività aveva subito una battuta d'arresto. (ANSA).
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