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100 anni di Guido Strazza, il contemporaneo entra ai Lincei

Maestro tra i più schivi del Novecento italiano, Guido Strazza compie 100 anni a dicembre e festeggia con una importante donazione ai Lincei, un corpus di centinaia delle sue incisioni con le quali l'arte contemporanea entra alla grande nella collezione dell'Accademia e della Biblioteca Corsini. Già direttore dell'Accademia delle Belle Arti e dell'Accademia di San Luca, tante volte premiato per la genialità della sua grafica, l'artista conosciuto per i suoi "segni" ufficializzerà il suo lascito con una cerimonia che si terrà domani, 6 ottobre, a via della Lungara.
    Le serie donate, da Alberi a Trama Quadrangolare, da Segni di Roma a Orizzonti, sono state selezionate in accordo con l'artista, spiegano dai Lincei, tra quelle che meglio potevano dialogare "con l'antico patrimonio grafico in possesso della Biblioteca Corsiniana". E nella scelta sono state privilegiate le prove d'autore e le tirature con notazioni autografe a matita, indicazioni per lo stampatore, commenti sugli esiti della stampa. Classe 1922, una laurea in ingegneria, introdotto all'arte da Marinetti, Strazza ha dedicato la sua lunghissima carriera di pittore e incisore, che dal secondo futurismo lo ha portato fino allo spazialismo, ad una incessante sperimentazione, alla ricerca e allo studio del segno come chiave d'accesso all'essenza stessa della Natura: "Se, come credo che sia sempre- scriveva in Interferenza, 1976-l'intenzione segreta e vera di chi fa segni non è quella di organizzarli per rappresentare qualcosa, ma per farli essere qualcosa, carica espressiva e provocazione allora bisogna riconoscere che tutto germina spontaneamente come eterna risposta a eterne provocazioni e che il vero centro della questione sta nel modo di muoversi tra questi due poli alla ricerca continua di un equilibrio".
    Le sue opere sono state esposte in personali e collettive, tra cui Novecento alle Scuderie del Quirinale a Roma (2001). Sei anni fa la galleria nazionale d'arte moderna gli ha dedicato una retrospettiva. Le stampe, sottolineano dai Lincei, verranno trasferite in biblioteca nei prossimi mesi, sistemate in un'apposita cassettiera, catalogate e messe a disposizione degli studiosi per la consultazione. 
   

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