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Pietro Ruffo torna a Parigi con 'Antropocene'

PARIGI - Una stratificazione di paesaggi, simboli e vicende umane. Pietro Ruffo torna in Francia per la sua quarta mostra personale in programma dal 23 settembre e fino al 5 novembre alla Galerie Italienne di Parigi. Un'occasione per scoprire gli ultimi lavori di uno degli artisti più brillanti della scena italiana ed europea, apprezzatissimo in Francia e nel mondo, con la storia dell'umanità sempre al centro delle sue ricerche. Per questo suo ritorno a Parigi - dopo il debutto nella capitale francese nel 2011 (L'enfer c'est les autres', alla Galerie di Meo) e le successive personali alla Galerie Italienne (L'illusion Parfaite, 2017 e Traversées, 2019 ) - Ruffo presenta una serie di nuove opere della serie 'Antropocene' (2022) e 'The Clearest Way' (2021).
    La prima serie si concentra sull'era geologica, l'Antropocene, caratterizzata dall'avvento dell'Uomo come principale forza di mutazione sulla Terra, oltre le forze geofisiche: è l'era degli umani, quella di un inedito disordine planetario. "Attraverso l'analisi di semi, coralli, sedimenti, fossili di ominidi, variazioni di temperatura e livello dei mari - spiega l'artista residente alla Fondazione Pastificio Cerere di San Lorenzo, a Roma - sto realizzando lavori stratificati in cui l'intaglio di carte geografiche e il disegno di diversi scenari, restituiscono la complessita? del paesaggio: una visione su piu? livelli di elementi naturali e antropici che silenziosamente hanno plasmato i territori, di impronte e tracce che le molte civilta? hanno lasciato sul nostro pianeta".
    La seconda serie, 'The Clearest Way', è stata presentata per la prima volta nel 2021, in occasione della personale di Ruffo in Vaticano, primo artista contemporaneo a venire esposto in quei luoghi negli ultimi trecento anni. 'The Clearest Way' è l'installazione principale realizzata sul posto, nella sala Barberini della Biblioteca apostolica su invito di Papa Francesco, per la mostra 'TUTTI. Umanità in cammino'.
    Riflessione sull'omonima enciclica del Papa, 'Fratelli tutti'. A Parigi si potrà ammirare parte di questo lavoro, esposto per la prima volta fuori dalle mura vaticane. L'opera originale è composta da migliaia di rotoli di carta millimetrata ordinatamente riposti sulle scaffalature di una biblioteca, sui quali l'artista nato nel 1978 a Roma ha disegnato una foresta tropicale. Sostituendo i libri con questo corpus botanico e vegetale, Ruffo pone la natura all'interno della biblioteca, in quanto fonte di sapere: ogni scaffale diventa così una finestra aperta su nuovi orizzonti, un punto di partenza per nuovi viaggi ed esplorazioni. La foresta richiama anche l'habitat primordiale di 55 milioni di anni fa, da cui prende vita l'esistenza e l'evoluzione della vita umana terrestre, come un barometro dell'impatto che la nostra specie ha avuto sul pianeta. Fondata da Alessandro Pron e Raphaella Riboud-Seydoux, con la direzione di Matteo Da Dalt, la Galerie italienne si trova nel cuore di Parigi, a pochi passi dal Museo del Louvre, dalla Collezione Pinault e dal Centre Pompidou. Uno spazio di 450 metri quadri il cui intento è presentare artisti della scena contemporanea italiana in Francia. Ingresso gratuito. (ANSA).
   

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