(ANSA) - PISTOIA, 23 SET - Una delle chiese più antiche di Pistoia, di cui si ha notizia sin dal X secolo, dopo due secoli di abbandono apre nuovamente le sue porte rivelando una storia inaspettata: è San Salvatore, che dopo un lungo ed accurato restauro il 24 settembre riapre al pubblico come sede espositiva - la quarta dopo Palazzo Buontalenti, Palazzo de' Rossi e Antico Palazzo dei Vescovi - con cui Pistoia Musei porta a compimento il suo importante progetto di sistema museale nel cuore di Pistoia.
Nel lontano 1784 il vescovo Scipione de' Ricci scelse di sopprimere la parrocchia di San Salvatore, chiusa poi al culto nel 1807. Inizia così per la chiesa un declino arrestato solo grazie al recupero da parte di Fondazione Caript. D'intesa con la Chiesa Cattedrale di Pistoia, proprietaria dell'immobile, rinasce oggi come museo che propone un viaggio nella storia del nucleo più antico della città attraverso l'esposizione di opere finora conservate nei depositi dei Musei Civici - come l'anfora di proprietà del Comune di Pistoia datata fra il I secolo a.c. e il II secolo d.C., concessa in comodato d'uso, e altre di proprietà statale, oltre a nuove e inattese scoperte che accompagnano il pubblico attraverso incredibili narrazioni. "Ci auguriamo - commentano Claudio Rosati e Nicola Becagli, responsabili del progetto - che ogni visitatore vi possa trovare un'atmosfera particolare, tale da essere definita con il bel concetto di 'sentimento spazializzato'". "L'edificio - spiega Monica Preti, direttrice di Pistoia Musei - si presenta interamente recuperato e pronto per iniziare una diversa fase della sua storia. Storia che lo ha portato a cambiare la sua destinazione d'uso per essere di nuovo un luogo 'vivo' nel tessuto sociale della città, alla quale viene finalmente restituito come spazio culturale e museale".
"L'investimento nel museo di San Salvatore - afferma Lorenzo Zogheri, presidente di Fondazione Caript - è una tappa rilevante di un percorso per noi molto impegnativo, intrapreso per preservare e valorizzare il patrimonio culturale e architettonico locale, in stretta collaborazione con le altre istituzioni cittadine". (ANSA).
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