PARIGI - I suoi dipinti hanno scandalizzato e rivoluzionato il mondo dell'arte: Parigi rende omaggio al grande pittore, Oskar Kokoscka - considerato tra i pionieri dell'espressionismo austriaco - con una prima grande retrospettiva in programma al Musée d'Art Moderne de la Ville de Paris (MaM), in programma fino al 12 febbraio. Centocinquanta opere, tra cui 75 dei suoi quadri più importanti, disegni, litografie, poster e fotografie rare per raccontare 70 anni di creazione di questo genio scandaloso 'enfant terrible' della Secessione viennese, insieme a Gustav Klimt, Egon Schiele, Adolf Loos o Karl Kraus. Intitolata 'Oskar Kokoschka, un fauve à Vienne', la mostra ha "l'ambizione di far scoprire l'insieme della sua opera e "l'incredibile ricchezza di un percorso che ha attraversato il XX/o secolo" dice alla France Presse Fanny Schulmann, curatrice dell'esposizione insieme agli austriaci Dieter Buchhart e Anna Karina Hofbauer. Nato a Pochlarn, cittadina della Bassa Austria, il primo marzo 1886, Kokoshka fu anche poeta, scrittore e drammaturgo. Qualificato dai nazisti artista ''degenerato'', le sue opere verranno oscurate dalla Germania nazista durante la Seconda guerra mondiale. L'artista si impegnerà pienamente per la difesa della libertà e contro il fascismo che annienta l'Europa. Costretto all'esilio, riesce a rifugiarsi in Gran Bretagna nel 1938, prendendo parte alla Resistenza internazionale. Nel Dopoguerra, diventa una figura di riferimento della scena intellettuale europea, promotore di un'Europa unita. Esplora le tragedie greche, la mitologia, per trovare il fermento culturale comune che unisce le nostre società. "La sua fiducia nella potenza sovversiva della pittura, vettore di emancipazione e di educazione, resterà indistruttibile fino alla sua morte", scrive il MaM di Parigi, presentando la mostra. Nel 1992, ormai trent'anni fa, anche Roma gli dedicò un'esposizione al Palazzo dei conservatori, ''Kokoschka: viaggi in Italia 1948-1963", consacrata al suo amore per il Belpaese e per la Grecia. Sempre a Parigi, al Musée d'Orsay, è stata recentemente inaugurata un'altra grande retrospettiva consacrata ad Edvard Munch, il pittore norvegese noto in tutto il mondo per il suo celebre dipinto, 'Il grido'.
Concepito come un viaggio intimo attraverso 60 anni di creazione tra Norvegia, Parigi e Berlino, l'esposizione 'Edvard Munch. Un poème de vie, d'amour et de mort' - in programma fino al 22 gennaio - presenta un centinaio di opere, tra cui cinquanta dipinti, provenienti in larga parte dal museo Munch di Oslo.
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