(ANSA) - ROMA, 21 SET - La collezione di cappelli, la pagella di quarta ginnasio con la quale veniva bocciato senza appello, i suoi giocattoli, le lettere agli amici, l'amato clarinetto. E tante, tantissime foto. La mostra itinerante "Lucio Dalla - Anche se il tempo passa", dopo il debutto a Bologna, arriva a Roma, all'Ara Pacis, dove rimarrà fino al 6 gennaio 2023, per spostarsi a Napoli, Pesaro e Milano (e a seguire anche all'estero).
Una mostra-evento, nel decennale della sua scomparsa, per omaggiare una delle personalità più influenti nella storia della musica italiana e - tout court - del Paese, per celebrare il suo genio umano e musicale. E Roma non dimentica il forte legame che univa Dalla alla città eterna, dove si trasferì appena 17enne e dove visse per circa 25 anni fino al 1986. Per scelta, per amore, per il potere magnetico che aveva su di lui. Roma è città di incontri (uno su tutti quello con Federico Fellini), di fermento, di ispirazione (nella sua casa di Trastevere scrisse La sera dei miracoli).
La musica, ma anche lo stretto rapporto con il cinema (attore e autore di colonne sonore - indimenticabile quella per Borotalco di un giovane Carlo Verdone in cerca di affermazione dopo i primi successi -, ma mai regista), il teatro, la televisione che lo ha sempre corteggiato per la sua capacità di bucare lo schermo e attirare attenzione. E la passione per il mare, il basket, il Bologna calcio.
La mostra racconta il ruolo di Lucio Dalla nel cruciale passaggio culturale dagli anni Sessanta in poi, la modernità del suo pensiero, l'eclettismo del suo agire. Cinquant'anni di storia attraverso materiali spesso inediti: oggetti, documenti, copertine dei dischi, video, abiti di scena, locandine dei film suddivise in dieci sezioni. (ANSA).