(ANSA) - CASERTA, 16 SET - Da luogo simbolo di rinascita dopo l'abbandono decennale alla riappropriazione della sua naturale dimensione di bene culturale da far finalmente fruire, in tutti i suoi spazi, al pubblico. Uno step fondamentale per la Reggia Borbonica di Carditello, situata a San Tammaro nel Casertano, ormai pronta a riprendersi quella funzione museale e culturale in un territorio noto in passato solo per il degrado ambientale.
E' l'obiettivo principale di Giuseppe Russo, dal 15 giugno scorso direttore generale della Fondazione Real Sito di Carditello.
"Rispetto al passato - spiega Russo - ci sarà discontinuità nel senso che la Reggia, con la consegna nei prossimi mesi degli spazi restaurati, soprattutto della palazzina reale, diventerà un bene culturale realmente fruibile, con servizi di livello per accoglienza e fruizione, con punti di informazione e di ristoro e tutto ciò che già esiste in altri musei. Con più spazi museali - aggiunge - potremo portare avanti anche l'iter per la richiesta dei beni di Carditello sparsi in altri musei. Si tratta di seicento beni storici, tra quadri, mobilii e arazzi".
Più spazi e servizi richiedono anche una riorganizzazione degli organici, con aumento degli addetti, e una logistica migliore attorno al Real Sito. "Entro un paio di mesi - sottolinea Russo - presenteremo la nuova pianta organica al Cda con nuove figure come i manutentori, amministrativi, addetti all'accoglienza, e auspichiamo un aumento delle erogazioni dirette di Ministero della Cultura e Regione Campania". Intanto la Reggia sta già diventando un punto di riferimento culturale per il territorio, con il suo festival chiuso pochi giorni fa, che ha fatto registrare una media di mille spettatori ad evento, con punte di quasi 4mila per Riccardo Cocciante. "Abbiamo ottenuto un grande risultato anche in termini di valorizzazione, reputazione e visibilità - esulta Russo - e ciò grazie al sostegno della Regione Campania e di Scabec, senza i quali non sarebbe stato possibile organizzare la kermesse". (ANSA).