Giovedì 28 Novembre 2024

In vacanza anche a settembre, valigia pronta per 12 milioni

In vacanza - © ANSA

ROMA - A settembre sono 12 milioni gli italiani che faranno una vacanza: 9,9 milioni in Italia, 2,1 all'estero. Sono i dati dell'Osservatorio Confturismo-Confcommercio che misura la propensione al viaggio degli Italiani, risultanti dalla rilevazione condotta tra il 25 e il 30 agosto.
    Nonostante manifestino preoccupazione per il futuro, con una propensione a viaggiare in autunno che scende a 66 punti su scala 0-100, 4 punti in meno del 2021 e addirittura 8 rispetto al 2019, gli italiani secondo l'Osservatorio vogliono approfittare della coda dell'estate. Un settembre positivo, a conclusione di una stagione estiva in cui, complessivamente da giugno alla fine del mese in corso, saranno 30 milioni coloro che si sono concessi almeno una vacanza.
    Per più di 4 italiani su 10, sarà la vacanza principale dell'estate, con una durata media di 5 giorni e destinazione mare nel 33% dei casi, seguita dalla montagna al 18%, mentre città d'arte, grandi città e piccoli borghi, realizzano insieme un ulteriore 30% delle preferenze di destinazione. Si resta in Italia nell'83% dei casi, prediligendo mete della Toscana in primis, e della Sicilia, Sardegna e Campania a seguire. Per l'estero, le destinazioni restano quelle che hanno dominato per tutta l'estate, vale a dire Spagna, Francia, Grecia e a seguire la Croazia.
    Buono anche il livello della spesa media prevista dagli intervistati, pari a 720 euro per persona, che va dai quasi 300 euro per un weekend fino agli oltre 1.280 euro per una vacanza di 7 o più giorni, tutto compreso.
    La decisione di partire a settembre sembra essere una scelta consapevole, non un ripiego o una costrizione: le due motivazioni maggiormente addotte dal campione sono infatti la voglia di "staccare" per una breve pausa - soprattutto nella fascia di età 34/54 anni - e il piacere vero e proprio di viaggiare in bassa stagione, quando gli altri non lo fanno, che prevale fra gli ultra 55enni. I prezzi più bassi vengono presi in considerazione solo dal 14%, mentre la quota di chi dichiara esplicitamente di non essersi potuto permettere una vacanza nei mesi precedenti a causa di costi non accessibili è relegata all'11%. 
   

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