Al via da domani su Internet 'Open Art', progetto di didattica digitale dedicato ai bambini dalla Galleria dell'Accademia di Firenze. L'iniziativa ha come protagonista Odoardo Borrani (Pisa, 1833 - Firenze, 1905), tra i fondatori del movimento dei Macchiaioli, col suo dipinto 'Alla Galleria dell'Accademia'. L'iniziativa, ideata dalla direttrice Cecilie Hollberg, sarà disponibile sul portale Accademia Online, sia in versione italiana (Open Art Odoardo Borrani ita) sia in versione inglese (Open Art Odoardo Borrani eng). 'Alla Galleria dell'Accademia', realizzato tra il 1860 e il 1870, è uno dei due quadri in cui Borrani documentò l'interno del museo nella seconda metà dell'Ottocento, quando all'epoca la Galleria aveva una funzione principalmente didattica ed era solo un luogo di studio per gli studenti dell'Accademia di Belle Arti, situata accanto.
Nella prima parte del video, si descrive l'opera e lo stile di Odoardo Borrani, che come tutti i Macchiaioli era solito raccontare nei suoi dipinti la realtà quotidiana, attraverso ampie stesure di colore e forme semplificate. L'artista cattura un momento della vita al museo, raffigurando due visitatrici elegantemente vestite che passeggiano nella sala detta "dei grandi quadri".
Appesi alle pareti, sullo sfondo, sono riconoscibili i capolavori allora presenti nella Galleria: la Maestà di Ognissanti di Giotto e la Madonna di Santa Trinita di Cimabue, la Beata Umiltà di Pietro Lorenzetti (ora tutte conservate agli Uffizi), le formelle di Taddeo Gaddi, La visione di San Bernardo di Matteo di Pacino e il dipinto eponimo del Maestro della Maddalena, tutte opere immediatamente riconoscibili grazie alla capacità del Borrani di abbozzare con pochi tocchi di colore i tratti salenti di questi capolavori. Open art prosegue con un tutorial per un laboratorio creativo, da realizzare da soli o in compagnia, grazie al quale i più piccoli potranno provare a costruire un vero e proprio museo in miniatura. I progetti di didattica digitale, attentamente studiati dalla Galleria dell'Accademia di Firenze, rispondono alle indicazioni del Ministero della Cultura. (ANSA).
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