FERRARA - Una autentica 'macchina espositiva' nascerà, entro la primavera 2024, nel segno dell'arte e dell'eredità del regista ferrarese premio Oscar Michelangelo Antonioni, con pareti mobili, quinte, una porzione dedicata alle proiezioni, un'altra ai 47mila documenti del Fondo donato dal regista e dalla moglie, Enrica Fico, al Comune di Ferrara e una alle mostre temporanee, che si alterneranno in continua relazione con le altre arti da cui Antonioni è stato ispirato e con gli autori con cui è entrato in contatto. Sono, in estrema sintesi, gli elementi del progetto dello Spazio Antonioni, del valore di 1.750.000 euro (finanziato con fondi comunali) che sarà approvato a giorni, segnando un nuovo passaggio nell'iter che porterà in meno di due anni alla completa riqualificazione dei locali dell'attuale Padiglione di Arte Contemporanea (Pac) di corso Porta Mare a Ferrara. "Sarà - anticipa l'assessore Marco Gulinelli - un ambiente unico in Italia, senza paragoni nel nostro Paese, completamente dedicato alla materia cinematografica e artistica di Antonioni, con stimoli culturali che spaziano dalla pittura alla fotografia e con flessibilità espositiva e respiro internazionale". Per tutta la durata dei lavori, attesi da gennaio 2023, il Pac rimarrà chiuso. E nel dopo 2024, altre novità potrebbero aggiungersi a pochi passi dal nuovo Spazio Antonioni. Promotori dell'iniziativa sono, con l'Amministrazione comunale, il presidente di Ferrara Arte, Vittorio Sgarbi, ed Enrica Fico. Curatore è Dominique Païni, già direttore del Cinémathèque française, che in passato ha curato la mostra 'Antonioni e le arti', ospitata a palazzo dei Diamanti nel 2013 ed 'esportata' a Parigi, Bruxelles, Amsterdam. Al nuovo Spazio Antonioni si accederà dal piano terra del Pac: da qui il pubblico potrà camminare in percorsi interni visitando tutte le sezioni. Al piano terra è prevista un'area con pareti espositive e teche, che esporranno cimeli, opere, documenti, foto. Al primo piano si troveranno spazi flessibili per poter definire differenti conformazioni: sale workshop, un grande spazio eventi, una sala per proiezioni, altre aree espositive. Lo Spazio Antonioni, anticipa Enrica Fico, sarà "una casa elegante, piena di cose belle, ma senza pareti, che si possa vivere fuori, fuori dalle mura, fuori da se stessi, per incontrare l'inaspettato, quello che nella nostra vita non è ancora successo. Un piccolo universo che attrae conoscenza, conoscenza del bello". Per Sgarbi "lo Spazio Antonioni sarà Antonioni vivo a Ferrara, città universale. Perché i grandi artisti non muoiono mai"
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