Venerdì 29 Novembre 2024

Martoriati diviso tra Roma, Bora e Tergesteo

© ANSA

TRIESTE - Una trentina di dipinti di ampio formato, venti monumentali sculture alte due metri e mezzo, proposte concettualmente come una selva umana, tavoli/scultura di cristallo e metallo, opere tridimensionali di misura più contenuta e pezzi unici d'arredo e design di surreale originalità. E' la mostra "Mario Martoriati. Bora e Tergesteo", realizzata in coorganizzazione con il Comune di Trieste e curata da Marianna Accerboni, che s'inaugura domani (h.19) al Magazzino 26.
    L'allestimento si compone di opere quasi tutte inedite e create a Trieste dove l'artista romano (1957), già attivo a New York, Madrid e Parigi, vive dal 2013. "E' una città di confine, che mi permette di essere nella mia Italia da romano, ma di conoscere nel contempo Slovenia, Ungheria, Austria, Romania, Croazia, la Germania e Berlino, nel cui tessuto artistico sono entrato creando vari progetti anche di scambio". C'è un coup de théâtre: la grande scultura "Bora e Tergesteo", creata per la rassegna, sistemata ad accogliere i visitatori. Riprende la leggenda dell'amore di Bora, figlia del Vento, per l'argonauta Tergesteo, ma il padre di lei fa uccidere quest'ultimo. Il sangue di Tergesteo diventa foglie di sommaco e le lacrime di Bora pietre del Carso. Una 'nuvola cinetica' i cui elementi metallici e brillanti si animano con il vento.
    Accerboni insiste sulla spirito di "inesauribile sperimentatore e autore di un'arte poliedrica" di Martoriati, che è anche "scultore urbano e monumentale contemporaneo" come si evince nella fontana di 15 metri per due di Guerriero che uccide il drago, ad Anguillara Sabazia (Lazio) o nel complesso dei 16 Scacchi alti 2 metri per Marostica, nella scenografia in grande scala per la Tosca a Roma e nell'installazione (m. 12 x 10) esposta al Théâtre Est Parisien, in cui affronta il tema del sociale. La mostra resterà aperta fino al 25 settembre. (ANSA).
   

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