di Ida Bini (ANSA) - LA THUILE, 08 GIU - La Thuile, nella valle del Piccolo San Bernardo, proprio al confine con la Francia e al cospetto dell'iconico massiccio del Rutor, è un museo a cielo aperto e invita a passeggiare tra la natura e la storia. Sorge in un territorio custode di un ricco patrimonio archeologico e minerario che si è trasformato in attrattiva turistica: si cammina lungo sentieri immersi in una natura ancora intatta, tra boschi di conifere e piccoli borghi di pietra, antiche miniere e complessi megalitici. Il più grande è un Cromlech costituito da 43 pietre e con un diametro di 73 metri, un cerchio megalitico di grande interesse storico e astronomico. "Nelle Alpi vicine al cielo, nel luogo in cui le rocce si vanno abbassando e si lasciano valicare, c'è un luogo sacro, in cui si innalzano gli altari di Ercole: l'inverno lo copre di una neve persistente; ed alza la sua testa bianca verso gli astri". Così l'autore latino Petronio descriveva il misterioso Cromlech di La Thuile, uno spazio sacro dedicato al culto che sta ancora lì, a 2.188 metri, proprio sopra il lago di Verney. Secondo gli studiosi la misteriosa costruzione era anche un osservatorio astronomico: la presenza di una pietra molto più grande delle altre, oggi perduta, indicava un dolmen all'interno del cerchio, utilizzato per segnare la direzione del sole al solstizio d'estate. Il 21 giugno, infatti, il Cromlech offre uno spettacolo astronomico di grande impatto scenografico: quando il sole tramonta dietro la sella del monte Lancebranlette, traccia un'ombra a semicerchio che abbraccia l'intera struttura megalitica lasciando in luce solo l'area sacra. Un fenomeno naturale brevissimo ma davvero unico ed emozionante.
Questo luogo, oggetto ancora oggi di studio, risale quasi sicuramente all'epoca preceltica (3.000 a.C.) come via di transito del Colle del Piccolo San Bernardo. Successivamente la zona venne abitata dai Celti, dai Salassi e dai Romani, come testimoniano anche i resti di un tempietto gallico e di due stazioni di posta d'epoca romana; queste ultime garantivano ristoro e pernottamento ai viaggiatori che già nel I secolo a.C.
percorrevano il valico come via verso le Gallie. Il Colle del Piccolo San Bernardo era un'importante via di transito: lo testimoniano anche l'Ospizio, edificio fatto erigere intorno al 1.100 da San Bernardo di Mentone, oggi ufficio di informazioni turistiche e museo della Storia del Colle, della Valdigne e della Savoia.
Lungo i tanti sentieri che entrano nei boschi si incontrano anche vecchi edifici, gallerie e resti di infrastrutture che ricordano l'epopea mineraria di La Thuile. Le miniere, situate in luoghi panoramici, furono per anni fonte di ricchezza per il borgo e parte integrante della sua storia. Due i complessi minerari che qui si sono sviluppati: uno legato all'estrazione di piombo argentifero e l'altro, più produttivo, legato all'antracite per la produzione di carbone. Alcuni documenti testimoniano che l'estrazione mineraria cominciò già nel '500, mentre nell'800 nacquero le prime miniere di carbone a sfruttamento artigianale per favorire l'economia locale. È però a partire dalla seconda metà degli anni '20 che si avviò un vasto programma di sfruttamento del minerale e La Thuile, da piccolo villaggio agricolo di montagna, si trasformò in un attivissimo centro minerario fino al 1966, quando cominciò a essere sfruttata per la neve e lo sci, che la trasformarono in un'importante località turistica invernale.
Anche le ex miniere ora sono un'attrazione turistica: sono mondi sotterranei che si possono scoprire seguendo vari percorsi, da quelli più brevi di circa mezz'ora fino a quelli di più di quattro ore di camminata, accompagnati da guide professioniste.
Si visitano i luoghi con le rotaie che trasportavano i carrelli, gli ingressi dei cunicoli delle miniere e i ruderi dei rifugi dei minatori. Tra i più interessanti, quello che porta alla miniera Granier dove è possibile vedere l'argano che veniva utilizzato per issare il carbone estratto e portarlo nella stazione di partenza dei convogli per Arpy. Nella zona antistante alla galleria Granier si possono osservare anche i binari della ferrovia e i carrellini usati dai minatori per movimentare il minerale. Vicino alla miniera, un tavolo con panche in legno invita a una sosta panoramica con il massiccio del Monte Bianco che si staglia davanti. Accanto alle miniere, le fortificazioni sono la seconda grande testimonianza storica di La Thuile, che in epoca sabauda era un importante baluardo contro le invasioni provenienti dalla Francia, mentre la presenza dei bunker è un ricordo della Seconda Guerra Mondiale.
Tra gli appuntamenti da non perdere c'è il Geofestival, in programma dal 29 al 31 luglio, un evento naturalistico che avvicina alla terra, alla biodiversità e alle attività umane.
L'Associazione Beaufortain Géo Décourvertes propone un "Viaggio al centro della pietra", una conferenza itinerante gratuita accompagnata al pianoforte da Philippe Codecco. Durante le escursioni geologiche da Chamonix a Courmayeur, gli esperti spiegano la formazione del paesaggio attuale e le bellissime storie di mari, oceani, antiche catene montuose raccontate dalle sue rocce. Il 30 luglio si può partecipare all'escursione sul Colle San Carlo e il Colle della Croce, tra antiche miniere di carbone, per conoscere il territorio. Il 31 luglio, infine, è prevista la camminata sul Monte Belvedere e il Colle Piccolo San Bernardo, sui pascoli e lungo le faglie alpine, alla scoperta delle fortificazioni militari lungo il confine franco-italiano.
Per maggiori informazioni: geofestival2022.com (ANSA).
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