(ANSA) - VERONA, 31 MAG - I cantieri e i siti monumentali della Verona storica e industriale sono i protagonisti degli scatti fotografici di Gabriele Basilico e Alessandra Chemollo raccolti in una interessante mostra aperta negli spazi di Castel San Pietro, Palazzo del Capitanio e Palazzo Pellegrini, sede di Fondazione Cariverona. Inaugurata il 28 maggio, la rassegna fotografica, intitolata "Luoghi Comuni", rimarrà aperta sino al 4 settembre prossimo.
Si tratta di un progetto pensato dalla Fondazione Cariverona, in collaborazione con l'Associazione Culturale Urbs Picta. Un percorso inedito lungo tre luoghi che raccontano la storia culturale, politica e produttiva della città scaligera. La mostra, che si può visitare gratuitamente su prenotazione ogni primo weekend del mese, è curata da un gruppo di studentesse e studenti dell'Università di Verona, diABAV Accademia di Belle Arti e dello IUSVE, Istituto Universitario Salesiano, coinvolti nel workshop "Visual Art Collection Management and Curating". I partecipanti hanno studiato, approfondito e reso fruibili le opere della collezione di Fondazione Cariverona, lavorando sul corpus di fotografie di Gabriele Basilico e sulla nuova campagna di Alessandra Chemollo.
Basilico documenta in particolare, nei primi anni Duemila, l'area degli ex Magazzini Generali prima dell'avvio dei lavori di riqualificazione; Chemollo, vent'anni dopo, fotografa la stessa area in una fase avanzata delle opere e si concentra poi sui cantieri di Castel San Pietro, sull'omonima collina nel quartiere di Veronetta, e Palazzo del Capitanio, in pieno centro.
"In Fondazione Cariverona - dice il presidente Alessandro Mazzucco - abbiamo tra gli obiettivi strategici l'operare per la valorizzazione del capitale umano e la promozione di opportunità a favore dei giovani. Il progetto Luoghi Comuni, sviluppato per creare l'opportunità dopo tanti anni di entrare in questi spazi, nasce dalle idee e dal lavoro di un gruppo di giovani intelligenze che abbiamo accompagnato con la sicura mano degli amici di Urbs Picta. Riapriamo questi luoghi familiari allo sguardo dei veronesi che oggi insieme alle fotografie di Basilico e Chemollo hanno la possibilità di essere riletti nella loro trasformazione". (ANSA).