(ANSA) - CIVITACAMPOMARANO, 22 MAG - "Ho deciso di firmare con il mio vero nome, mostrando la mia identita? di donna in un mondo come quello dei graffiti che è prettamente maschile e dove tutti usano un alias come tag. Quando io ho iniziato, trovare una street artist donna era veramente una rarita?": è giovane, ha talento ed è molto determinata Alice Pasquini, artista, ideatrice e direttrice di Cvtà Street Fest, il più grande festival italiano di street art che torna a Civitacampomarano (CB) da giovedì 23 a domenica 26 giugno. L'artista è pronta a guidare la settima edizione di un festival ormai molto amato, che quest'anno accoglierà sette artisti internazionali provenienti da Europa, Asia e Africa (saranno Cinta Vidal, Daku e Icy and Sot, Akut, Ememem e Keya Tama) e che sarà scandito da un ricco programma di eventi tra musica dal vivo, dj set e live set, proiezioni di cinema nel Castello Angioino, visite guidate (alla ricerca delle opere disseminate per le strade realizzate nelle vecchie edizioni), appuntamenti legati alle tradizioni locali culinarie, passeggiate dedicate al paesaggio. "Spesso quando vedevano una ragazza di un metro e sessantacinque che dipingeva con un rullo un muro di quattro piani, la domanda 'Ma ce la fai?' dei passanti sorgeva spontanea", dice Alice Pasquini in un'intervista all'ANSA, "poi, c'erano anche quelli che dicevano stupiti: ah sei brava, per essere una donna". "Da piccola ero convinta che fare il pittore fosse un lavoro come un altro: nel mio immaginario nella societa? c'era il puffo architetto, il puffo poliziotto, il puffo infermiere, e anche il puffo pittore. Erano gli anni Novanta, si diffondeva sempre di piu? la cultura hip hop, il rap, la breakdance. E i graffiti. La mattina al Liceo Artistico disegnavo le modelle, il pomeriggio imparavo i graffiti. Un percorso opposto a quello indicato dai miei professori", racconta ancora, ammettendo quanto sia stata proprio la formazione accademica "parte del motivo per cui ho deciso di uscire per le strade. La visione elitaria che mi si proponeva mi ha probabilmente preparato alla fuga. Al corso di pittura ci dicevano 'L'arte e? morta con Duchamp, dimenticate il disegno'". Organizzato dall'Associazione Culturale CivitArt e la ProLoco "Vincenzo Cuoco", Cvtà Street Fest ha registrato nelle scorse edizioni oltre 23 mila presenze, e un aumento costante dei visitatori in paese, tanto da diventare una case history di come la street art può far rinascere un borgo da appena 300 abitanti. Anche quest'anno la manifestazione - durante la quale gli artisti sono chiamati a lavorare nell'ottica del rispetto dello "spirito dei luoghi" e della loro identità - sarà una vera e propria festa in cui le strade del borgo cambieranno volto, si riempiranno di musica e di luci, grazie anche al coinvolgimento di tutta la comunità. Obiettivo è anche quello di dare nuova vita a un luogo ormai poco popolato, rendendolo fulcro propulsivo di arte, creatività e cultura, di processi sociali, economici e culturali: un posto quindi dove tornare o restare, non soltanto da cui andare via. "Artisti e professionisti dell'arte provenienti da tutto il mondo si mescolano e si lasciano adottare dalla realtà locale di un borgo circondato dal verde dei boschi e dalla profondità della Cavatella, caratterizzato dall'imponente mole della fortezza angioina, ma anche dalle case disabitate, dall'assenza di giovani, dalle migrazioni", spiega anca Pasquini, "gli artisti irrompono con la vitalità dell'energia creativa a rianimare il borgo, portano colori, suoni e storie che rendono il festival un momento di arte relazionale e contestuale, in cui centrali sono la scoperta dell'altro e del patrimonio culturale, l'incontro generazionale, tra tradizione e contemporaneita?". "La miscela eterogenea di artigianato e innovazione, tradizione e novità che si presenta ai partecipanti, artisti compresi, stride e affascina al tempo stesso e ha garantito nel tempo il successo dell'iniziativa, che ha reso il borgo una meta turistica", aggiunge, "durante il Cvtà Street Fest avviene uno scambio di culture che rendono identitarie le creazioni artistiche". (ANSA).
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