Sabato 16 Novembre 2024

A Pasqua la Messa di Mozart per l'Ucraina a Ravenna

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(ANSA) - RAVENNA, 30 MAR - Torna a Ravenna il Concerto di Pasqua con la Messa di Mozart per l'Ucraina, in programma al teatro Alighieri il 13 aprile (ore 21) nell'ambito della rassegna 'Capire la Musica', organizzata da Emilia Romagna Concerti in collaborazione con il Comune. Dopo due anni di rinvii a causa del Covid, è prevista l'esecuzione della Messa dell'Incoronazione di Mozart diretta dal maestro Paolo Olmi con il Coro Novo Canto di Innsbruck, la Young Musicians European Orchestra e i solisti Valentina Varriale, Daniela Pini, Manuel Amati e Antonio di Matteo.
    Composta da Mozart a 23 anni, la Messa in Do maggiore K 317 è una pagina festosa e brillante, increspata però da alcune parti di un pathos più operistico che sacro che hanno sempre affascinato il pubblico. Nella prima parte del Concerto il giovane solista Yury Revich eseguirà il Concerto in La maggiore K 219 di Mozart e la Meditation dall'Opera "Thais" di Massenet.
    Si tratta di un progetto internazionale reso possibile dalla collaborazione con la città di Innsbruck, il Comune di Forlì, il Teatro Municipale di Piacenza e il Cidim-Comitato Italiano Nazionale Musica. Prima della serata di Ravenna, i concerti verranno eseguiti l'11 aprile a Forlì e il 12 aprile nel Duomo di Piacenza, mentre le prove si terranno all'Auditorium San Romualdo di Ravenna.
    "Il progetto di celebrare la Pasqua con la Messa di Mozart - spiega Olmi - ha subito un cambiamento importante a seguito della guerra in Ucraina. Molti dei nostri giovanissimi musicisti vengono da quella nazione e da settimane li seguiamo a distanza con molta preoccupazione. Abbiamo cercato in ogni modo di farli arrivare in Italia, ma gli uomini sotto i 60 anni non possono espatriare e quindi diversi di loro da oltre 40 giorni sono sotto i bombardamenti. Solo pochi di loro potranno essere con noi a Pasqua. È stato naturale, quindi, per la nostra Orchestra dedicare la serata del 13 aprile alla nazione Ucraina, ai suoi morti e alle sue sofferenze, ai tanti musicisti che da quella nazione testimoniano la loro volontà di resistere e di essere liberi". (ANSA).
   

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