MILANO - Milano riparte dall'arte con la 25/a edizione di 'miart', la fiera internazionale di arte moderna e contemporanea che torna in presenza dopo la pandemia, da domani, con preview vip oggi, e fino al 19 settembre alla Fiera di Milano. L'evento, diretto per il primo anno da Nicola Ricciardi, ha come protagoniste 142 gallerie provenienti da 20 Paesi, tradizionalmente divise in 5 sezioni (Established Contemporary, Established Masters, Emergent, Decades, Generations) che presenteranno nei padiglioni di fieramilanocity_MiCo opere di artisti contemporanei affermati, maestri moderni e giovani emergenti.
"I padiglioni già da stamattina in cui siamo in preview sono gremiti di internazionali. La cosa bella è che si sente parlare russo, americano, diverse lingue europee - ha spiegato l'amministratore delegato di Fiera Milano, Luca Palermo -. Quindi è ritornato il pubblico, sono ritornati gli appassionati e premiano le 142 gallerie che da venti Paesi sono arrivate, per quelle che sono le nostre nozze d'argento con l'arte perché questa è la venticinquesima edizione. C'era molto entusiasmo e il pubblico già in preview ci sta premiando, ma non sta premiando noi ma l'arte in generale, i galleristi che hanno scommesso e anche la città di Milano". Il bilancio di questa edizione post pandemia è già positivo prima di iniziare per il numero di gallerie che hanno deciso di essere presenti a Milano, un numero per cui possiamo dire che "siamo ai livelli pre Covid e c'è una qualità dell'arte esposta giudicata altissima".
Il tema portante di questa edizione di miart è la poesia, interpretata come forma di linguaggio universale, a partire dal titolo scelto per accompagnare l'edizione 2021: 'Dismantling the Silence', dall'omonima raccolta di versi del poeta statunitense di origine serba Charles Simic. "Siamo voluti partire dalla poesia perché c'era un obiettivo all'origine di tutto, cioè di ricostruire la fiducia e il dialogo con le gallerie, i collezionisti. - ha spiegato il direttore artistico, Nicola Ricciardi -. Il risultato è molto incoraggiante perché ci sono 142 gallerie, un pubblico altissimo di collezionisti che sono venuti anche dall'estero, anche in un clima difficile come questo, perché c'è voglia di tornare a vedere le fiere in maniera fisica, ma c'è anche la voglia di venire a scoprire la qualità che siamo riusciti a condensare qui". Una delle "grandi chicche" di questa edizione, secondo il suo curatore, è l'intera sezione Emergent, "che è riuscita a portare in Italia delle gallerie giovani che vengono da tutto il mondo: da Lima, Atene, Mosca, Città del Messico e dati i tempi vuol dire che c'è stata fiducia da parte loro - ha concluso - ma anche il coraggio di venire a confrontarsi con un pubblico come quello italiano e costruire nuovi ponti per il futuro".