Lunedì 23 Dicembre 2024

Da Gassmann a Trinca, in mostra il lockdown del cinema italiano

Da Gassmann a Trinca, in mostra il lockdown del cinema italiano - © ANSA
Da Gassmann a Trinca, in mostra il lockdown del cinema italiano - © ANSA
Da Gassmann a Trinca, in mostra il lockdown del cinema italiano - © ANSA
Da Gassmann a Trinca, in mostra il lockdown del cinema italiano - © ANSA
Da Gassmann a Trinca, in mostra il lockdown del cinema italiano - © ANSA
Da Gassmann a Trinca, in mostra il lockdown del cinema italiano - © ANSA
Da Gassmann a Trinca, in mostra il lockdown del cinema italiano - © ANSA
Da Gassmann a Trinca, in mostra il lockdown del cinema italiano - © ANSA
Da Gassmann a Trinca, in mostra il lockdown del cinema italiano - © ANSA
Da Gassmann a Trinca, in mostra il lockdown del cinema italiano - © ANSA
Da Gassmann a Trinca, in mostra il lockdown del cinema italiano - © ANSA
Da Gassmann a Trinca, in mostra il lockdown del cinema italiano - © ANSA
Da Gassmann a Trinca, in mostra il lockdown del cinema italiano - © ANSA
Da Gassmann a Trinca, in mostra il lockdown del cinema italiano - © ANSA
Da Gassmann a Trinca, in mostra il lockdown del cinema italiano - © ANSA
Da Gassmann a Trinca, in mostra il lockdown del cinema italiano - © ANSA
Da Gassmann a Trinca, in mostra il lockdown del cinema italiano - © ANSA

ROMA- Ritratti intimi e inediti di protagonisti del nostro cinema, scattati nei mesi del primo lockdown: un 'cast', composto, fra gli altri, da Margherita Buy, Pierfrancesco Favino Anna Ferzetti, Anna Foglietta, Alessandro Gassmann, Matteo Garrone, Ferzan Ozpetek, Jasmine Trinca, Carlo Verdone. Ma anche le immagini di cinema simbolo di Roma e della città deserta. E' il percorso di 'Prove di libertà' di Riccardo Ghilardi - Il lockdown del cinema Italiano', la mostra fotografica nello Spazio Extra del MAXXI dall'11 maggio al 6 giugno, dove è visibile gratuitamente, e a seguire nel percorso di "Cinecittà si Mostra", negli Studi cinematografici, fino al 31 luglio.

"Era il 12 marzo quando attraversando le strade vuote mi sono trovato a passare davanti alla casa di un amico caro, prima che un attore meraviglioso - spiega Riccardo Ghilardi -. Non ho resistito a citofonargli per salutarci a distanza e scambiarci emozioni. Ho scattato la prima fotografa, diversa da tutti i ritratti "comodi" a cui ero stato abituato nel mio percorso artistico. Così è nata l'idea di questo lavoro. Un "manifesto" del cinema che attende con ansia, studia, si prepara e non vede l'ora di ripartire".

Nel tempo della clausura imposta, "ciascuno di noi si è affidato a un certo numero di rituali per limitare l'angoscia, occupare il tempo, liberare la mente - spiega Alberto Barbera, direttore della Mostra del Cinema di Venezia che è fra gli autori delle introduzioni nel catalogo della Mostra pubblicato con Skira -. Il darsi da fare ai fornelli, rimpinzarsi di film e serie tv, cercare scampo nelle chat o nella lettura, uscire a cantare sui balconi. Evasioni virtuali, fughe ipotetiche, prove di libertà. Come quelle che Riccardo Ghilardi ha documentato con la sua macchina fotografica". Un tempo sospeso catturato negli scatti con "un'autenticità che nessun ritratto posato - per quanto bello e riuscito - era forse riuscito a conseguire in precedenza". La mostra è organizzata da Camilla Cormanni per Istituto Luce Cinecittà, curata da Martino Crespi, realizzata con il sostegno di Mastercard, il supporto della DG Cinema e Audiovisivo del MIC, partner culturale Rai Cinema. 

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