ROMA - C' è la mano dell' inventore di un marchio della moda molto in voga negli anni Ottanta dietro la banca dati del Futurismo, che mette a disposizione di musei e curatori di mostre oltre 1500 opere certificate e catalogate di artisti grandi e poco conosciuti affascinati dalla strada indicata da Filippo Tommaso Marinetti. Futur-ism, il sito dell' Avanguardia, spegne quest' anno le sue venti candeline, cambia veste grafica e festeggerà dedicando in aprile una grande mostra a Giacomo Balla, il maestro indiscusso del movimento. Massimo Carpi gettò le basi di questa vera miniera di capolavori nel 2000, quando già da tempo si era fatto un nome come uno tra i più importanti collezionisti italiani di arte moderna. "Il mio primo quadro - racconta - fu un Mirò senza titolo che pagai 60 milioni, quanto mi costò la casa che avevo appena comprato. L' ho rivenduto e oggi avrà un valore di almeno tre milioni e mezzo di euro". La sua raccolta di trofei conta oggi pezzi da novanta pezzi dei grandi maestri futuristi delle origini, Balla, Boccioni, Carrà, Russolo, Severini, ai quali si sono aggiunti i nomi di spicco degli anni Venti e Trenta, da Depero a Prampolini, Dottori, Crali , Baldessari, Tato. A consigliargli di puntare su pezzi di grande pregio fu Enrico Crispolti, autorità della critica d'arte e uno dei massimi esperti di Futurismo. "Diventai il suo 'cocchetto', mi consigliava in ogni modo e mi fece conoscere le figlie di Balla, Luce ed Elica. Da loro acquistai una cartolina, che ho ancora, donata dall' artista nel 1918 al chirurgo Neuschuler che aveva operato la madre". Carpi fece altri acquisti e quando la sua collezione ebbe un certo peso i curatori di mostre cominciarono a chiedergli opere in prestito. Pensò quindi di creare una associazione di collezionisti per facilitare la ricerca delle opere da proporre ai musei e agli organizzatori delle rassegne.
Oggi gli associati sono 150. Futuris-ism offre anche consulenza e perizie per l' attribuzione, la certificazione e la stima delle opere ed è la memoria storica delle 155 mostre sul futurismo organizzate grazie al suo contributo". La prima, curata da Maurizio Calvesi a Berlino, risale all' agosto 2001. La più importante di quel primo periodo fu firmata pochi mesi dopo a Roma proprio da Crispolti. "Fece tutto in mezza giornata - sorride Carpi - venne da me e in un pomeriggio scelse 400 opere da esporre, alle quali ne aggiunse altre cento selezionate da altri canali". In venti anni ha collaborato con 105 istituzioni grandi musei italiani e stranieri, come il Guggenheim di New York e il Centre Pompidou e il Musèe d' Orsay di Parigi.
La mostra su Balla sarà allestita nella piccola galleria Futurism and Co, a due passi da piazza di Spagna, diretta dalla figlia di Carpi, Francesca. "Il 90 per cento delle opere che saranno esposte è mio - osserva il collezionista- . Balla è il più grande in assoluto, ha fatto tutto. È un artista totale".
Carpi è arrivato tardi all' arte dopo aver comunque messo a frutto la sua vena creativa. A 23 anni si tuffò nella moda creando il marchio Emanuel Zoo che negli anni ottanta spopolò in Italia e all' estero conquistato una clientela di alta gamma.
"Avevamo negozi in via Frattina a Roma, a Milano, Firenze, Parigi. Disegnavo collezioni per esclusivisti in Giappone e negli Usa. Diventò un lavoro stressante, non mi divertivo più e nel 2000 ho venduto tutto dedicandomi soltanto alla mia passione per il Futurismo". (ANSA).
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