Lunedì 18 Novembre 2024

Pompei cambia pagina, Osanna "Adesso il vero rilancio"

Una restauratrice lavora a un mosaico nella Domus di Sirico FOTO ANSA CESARE ABBATE - © ANSA
Pompei, la Domus delle Nozze d’Argento, lo studiolo (Foto Ciro Fusco) - © ANSA
A Pompei riemerge la Domus ’Vintage’ - © ANSA
Pompei, il direttore del parco archeologico Massimo Osanna - © ANSA
Il direttore del Parco Archeologico di Pompei, Massimo Osanna. Il ministro della cultura Bonisoli lo ha riconfermato per tre anni - © ANSA
Un affresco scoperto di recente in quella che è stata battezzata la Domus Vintage - © ANSA
Completati lavori messa in sicurezza scavi di Pompei - © ANSA
Pompei: tutti in fila per le domus mai viste - © ANSA
Il direttore Massimo Osanna nella Domus di Sirico ANSA/ FOTO CESARE ABBATE - © ANSA
Pompei, una stanza della domus di Lucrezio Frontone - © ANSA
Pompei, un dipinto nella Domus di Lucrezio Frontone - © ANSA
Un visitatore scatta una foto nella Domus dell’Orso ferito. Foto CESARE ABBATE ANSA - © ANSA
Pompei la Domus dell’orso ferito - © ANSA
Pompei, le Terme Suburbane - © ANSA
Pompei, la Domus di Lucrezio Frontone - © ANSA
Pompei, la domus della Venere in conchiglia - © ANSA
La Casa di Marco Lucrezio Frontone negli scavi archeologici di Pompei. - © ANSA
Una decorazione pittorica murale dell’Edificio e Botteghe ANSA/ CESARE ABBATE - © ANSA

       - Prima di tutto la riorganizzazione dei ruoli e del personale "che andrà adeguato alle necessità di un parco archeologico". Ma anche la creazione di una squadra fissa, e "più che raddoppiata" per badare alla manutenzione e l'investimento sulla ricerca, con gli scavi, i laboratori, le relazioni "con tutte le realtà internazioni più importanti", il rapporto con il territorio.

A poche ore dall'annuncio della sua riconferma alla guida di Pompei, il neo direttore Massimo Osanna, professore di archeologia classica in aspettativa all'Università di Napoli, sembra avere già molto chiare le sfide del suo secondo mandato: "Ora che il grande progetto è praticamente concluso si volta pagina e viene il bello - si accalora in un'intervista all'ANSA - Pompei deve entrare nella normalità mantenendosi all'altezza degli standard internazionali faticosamente raggiunti in questi anni". Un assunto che tradotto significa, tanto per cominciare, "ridistribuire tutti gli incarichi, affidandoli magari a rotazione, per ripartire con sempre più energia e passione", e la creazione di una squadra "di almeno 100 persone" per curare ogni giorno "con scrupolo" la manutenzione di strade, edifici, monumenti.

Insomma una rivoluzione del personale e delle funzioni, ripensati per le esigenze di un parco d'archeologia visitato ogni anno da 3 milioni e mezzo di persone in cerca di storia e di emozioni, ma bisognoso anche di guida e di attenzione, servizi, sicurezza.

Adesso che i restauri si possono quasi dire finiti (entro l'estate si chiudono gli ultimi cantieri,quelli che erano stati fermati dai ricorsi al Tar) e che praticamente tutte le domus sono aperte, il ritorno alla normalità, spiega l'archeologo, "significa per Pompei un investimento regolare sulla ricerca: continueremo a scavare, certo, ma in modo moderato, investiremo sullo studio di quello che è stato trovato e sulla diagnostica". In questa linea, dice, "penso ad un rafforzamento dei laboratori per le ricerche applicate". Ma anche al "potenziamento delle relazioni e delle convenzioni con tutti i più prestigiosi istituti scientifici". Perché Pompei "deve continuare ad essere un modello internazionale", ripete come un mantra l'archeologo. Senza dimenticare il suo pubblico, anzi, "lavorando per lui", sottolinea. Il modello è quello di "un'archeologia pubblica", "aperta a tutti, a cominciare dai disabili".

Un'archeologia "inclusiva", che "coinvolga i ragazzi delle scuole e gli italiani, i cittadini locali ancora prima dei turisti stranieri, li porti a scoprire l'importanza della loro storia, li renda orgogliosi e partecipi". Entusiasmo a parte, una strada certamente lunga e non facile: "Ne sono consapevole, ma anche convinto che questa sia la direzione da seguire", risponde Osanna, che pensa a visite guidate "cucite su misura" per i più piccoli, conferenze nelle scuole, manifestazioni nei comuni. Oltre naturalmente alle mostre, i convegni, gli spettacoli del Teatro Grande (la stagione sta per ripartire), le strategie per contenere e diversificare i flussi di pubblico (la sperimentazione dei braccialetti per entrare e uscire dal sito ha funzionato).

Tutte cose che ieri Osanna ha ripetuto - evidentemente convincendolo - anche al ministro Bonisoli che prima di decidere a chi affidare la guida del sito campano ha voluto riascoltare ancora una volta due dei tre candidati rimasti in lizza. "Sono convinto che un museo, in questo caso un parco archeologico debba essere per la comunità un polo per lo sviluppo, per ripensare le proprie radici, la cultura". Tant'è, le cose da fare nei prossimi tre anni sono tante da mettere un po' l'ansia.
    Il rientro in servizio sarà a giorni, una data precisa ancora non c'è. Il professore non si scompone, né rinuncia all'entusiasmo: "Domani sono già lì". (ANSA).
   

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