MILANO - Cinquanta anni dopo la morte di Lucio Fontana, è 'pace fatta' tra l'artista e il Duomo di Milano, che rende omaggio allo scultore e pittore italo-argentino con una mostra dedicata ai lavori realizzati per la Cattedrale ambrosiana. Con "Arte Novissima" - dal 27 ottobre al 27 gennaio 2019 negli spazi della Sala Gian Galeazzo del Museo del Duomo - la Veneranda Fabbrica 'sconta' un "debito" vecchio oltre sessant'anni. Era il 1956 quando Fontana disegnò la Quinta Porta della Cattedrale milanese, ma "la Fabbrica non aveva capito questo artista e la sua arte, che chiamava 'novissima' e vedeva ancora fuori contesto", ha spiegato monsignor Gianantonio Borgonovo, Arciprete del Duomo, durante l'inaugurazione della mostra, a cui hanno partecipato anche il presidente della Veneranda Fabbrica, Fedele Confalonieri, e l'assessore milanese alla Cultura Filippo del Corno.
"Il Duomo di Milano ha un debito di memoria nei confronti di Lucio Fontana. All'epoca del concorso tra l'artista e la Fabbrica si è verificata un'incomprensione" dovuta forse "a soluzioni ritenute troppo rivoluzionarie" per un luogo così antico e sacro. Oggi il bozzetto in gesso della Quinta Porta, restaurato per l'occasione, viene mostrato per la prima volta al pubblico insieme ad altre sculture e fusioni bronzee. "La mostra - ha concluso mons. Borgonovo - è l'occasione per riflettere sul suo linguaggio innovativo riprendendo quel dialogo efficace avviato da Paolo VI con gli artisti, che ha portato ad un'apertura della Chiesa alle forme di arte contemporanea". A partire dal 3 novembre, inoltre, all'interno del Duomo di Milano sarà svelata anche la Pala dell'Assunta di Fontana, che rimarrà esposta per tutta la durata della mostra. L'esposizione, realizzata sotto la direzione del Comitato Scientifico del Museo del Duomo e allestita con la collaborazione del Politecnico di Milano, è patrocinata dall'Arcidiocesi di Milano, dal ministro per i Beni e le Attività Culturali, dal ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, da Regione Lombardia e dal Comune.
"E' un invito ai milanesi a scoprire una pagina tutta da rileggere della Cattedrale", ha detto il presidente Confalonieri, mentre per l'assessore Del Corno "è un'iniziativa che ricopre una centralità nel palinsesto di 'Novecento Italiano'. Fontana ne fu protagonista assoluto, proponendo linguaggi così nuovi da non riuscire talvolta ad essere compresi dai contemporanei. E' il destino di tutte le avanguardie che con il tempo diventano archi portanti della storia dell'arte".