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Giornata biodiversità:apicoltori,a rischio specie e aziende

(ANSA) - ROMA, 21 MAG - Api sotto stress e debilitate, più soggette allo sviluppo di patologie; specie in via di estinzione e animale indispensabile per il mantenimento delle specie vegetali e di conseguenza per la produzione di cibo per l'uomo, ma a rischio anche la "sopravvivenza delle aziende" sprovviste "non solo di aiuti economici, agevolazioni al nomadismo, ma anche di miele e prodotti degli alveari causa del meteo e con spese da sostenere più elevate rispetto agli scorsi anni data la necessità di nutrire le api". Con conseguenze sulla quantità del miele italiano.

A lanciare l'allarme, all'indomani della giornata dedicata alle Api e alla vigilia della Giornata mondiale della biodiversità è l'Associazione Apicoltori delle Province Toscane (Aapt) che rappresenta circa 30.000 alveari e più di mille soci e porta i messaggeri del miele italiano nel mondo con l'organizzazione nazionale Miele in Cooperativa.

"L'apicoltura italiana - affermano gli apicoltori toscani - sta attraversando una delle peggiori annate produttive. Le gelate della prima decade di aprile hanno danneggiato totalmente le piante che erano già fiorite ma anche tutte quelle specie che avevano iniziato il loro percorso vegetativo. Da questo è scaturita una assenza quasi totale di nettare e polline, necessari per la sopravvivenza dell'alveare". E "parlare di mancata produzione è riduttivo". Da qui la necessità di sostegni al settore per il quale "non c'è alcun contributo Pac e non ci sono misure all'interno del Psr". "Ci aspettiamo ora - dice l'Associazione Apicoltori Province Toscane - che la proposta avanzata ieri al Tavolo Miele al Mipaaf di intervenire con un ristoro dopo le gelate delle scorse settimane attraverso un emendamento al dl Sostegni bis, venga recepita e attuata al più presto".

Sul tavolo anche la questione dello spostamento in aree di interesse nettarifero "che viene spesso negato" e che riguarda in particolare le aree gestite dal demanio, molte "ricche di nettare", e, infine, la questione legata al mercato del miele italiano. "Sempre minor quantità di prodotto nazionale negli scaffali, sostituito da miscele o da mieli esteri. Siamo contenti che di api si parli tutti i giorni ma arrivati a questo punto - conclude la Aapt - non bastano più le parole ma servono solo fatti concreti per salvare sia apicoltori che api". (ANSA).

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