Martedì 30 Aprile 2024

Agricoltura: Marche entrano nel comitato agenzia Agea

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(ANSA) - ANCONA, 21 GEN - Le Marche entrano nel Comitato tecnico di Agea (Agenzia per le erogazioni in agricoltura) e vengono sostenute nella richiesta di nuovi criteri di riparto dei fondi destinati allo sviluppo rurale. "Nella Conferenza delle Regioni che si è tenuta ieri, - riferisce il vicepresidente della Regione Mirco Carloni, assessore all'Agricoltura - la nostra regione ha conseguito due importanti obiettivi non scontati, frutto della concertazione che siamo riusciti a concludere".

La funzionaria Beatrice Guglielmi (responsabile del sistema informativo del servizio Politiche agroalimentari) è una dei tre rappresentati regionali nominati, su proposta delle Marche, nel Comitato tecnico di Agea: l'Agenzia per le erogazioni in agricoltura dei fondi europei con funzioni di "coordinamento" e "pagatore". Porterà le istanze delle 13 Regioni che si affidano ad Agea per i pagamenti, all'interno del nuovo organismo, insediato, per la prima volta, a seguito della riforma fortemente voluta dalle autonomie regionali.

"È una nomina importante, frutto della condivisione con tutte le Regioni interessate che hanno indicato la nostra nel Comitato - commenta Carloni - Finalmente sarà possibile promuovere una gestione condivisa delle informazioni, entrare nel merito operativo dei meccanismi di pagamento, superando cronici ritardi nelle erogazioni che penalizzano non solo gli agricoltori marchigiani. Le Regioni avranno la possibilità di rimuovere gli ostacoli, risolvendo i problemi che tuttora sussistono".

Sui criteri di assegnazione del Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale (Feasr), relativi alla nuova programmazione 2021-2027, "abbiamo manifestato una forte volontà di cambiamento, superando criteri storici, fermi al 1999, - evidenzia Carloni - con altri più oggettivi e meno penalizzanti per la maggior parte delle 14 realtà regionali, comprese le Marche, che condividono la nuova impostazione. La richiesta, soggetta alla ineludibile mediazione, sostanzialmente è quella di valorizzare maggiormente la ruralità dei territori e il numero di aziende presenti. Con questa pianificazione - conclude - le Marche potrebbero registrare un incremento significativo dei fondi a disposizione, superando lo squilibrio, questo sì storico, che ha sempre mortificato la potenzialità di sviluppo dell'agricoltura regionale". (ANSA).

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