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Pasta Zara: Barilla acquistera' lo stabilimento di Muggia

TREVISO - L'esito era per molti aspetti atteso ma oggi è arrivata la conferma. Ad avanzare una proposta per l'acquisto dello stabilimento di Pasta Zara di Muggia (Trieste) è stato il solo colosso alimentare Barilla, la cui offerta in denaro vale 118 milioni di euro comprendente un contratto di "co-paking" (cioè imballaggio, confezionamento ed etichettatura dei prodotti Zara) per un periodo di cinque anni. Pasta Zara continuerà a operare in autonomia nel quartier generale di Riese Pio X (Treviso) e, attraverso la controllata Pasta Zara 3, nel polo di Rovato (Brescia).

Sembra andare verso l'epilogo atteso, dunque, la vicenda del marchio di Riese, scivolato negli anni scorsi in un profondo dissesto finanziario - lo scorso autunno l'esposizione debitoria era quantificata in circa 240 milioni, 170 dei quali verso istituti bancari fra i quali le ex popolari con il conseguente passaggio dei crediti alla Sga - tale da indurre la proprietà della famiglia Bragagnolo a chiedere al Tribunale il concordato in bianco. Misura concessa e perfezionata con l'elaborazione di un piano ai creditori approvato nel dicembre scorso e che prevede il rimborso del 70% delle spettanze entro un anno dall'omologa ai creditori chirografari strategici e del 33%, sempre in dodici mesi, agli altri. Il 33%, ma da onorare in cinque anni, è anche la quota per i "crediti chirografari di Sga e Bank of China - si legge nel piano - derivanti dalle garanzie rilasciate nell'interesse della controllante Ffauff Italia", cioè la holding di casa Bragagnolo.

L'assemblea dei creditori in cui il piano dovrà essere accolto o meno è fissata per il 24 luglio ma nel frattempo l'operazione con Barilla dovrebbe restituire serenità al marchio dell'alimentare trevigiano, che oggi fattura circa 240 milion.

L'impianto di Muggia è uno fra i più grandi al mondo nel settore della pasta e può vantare un magazzino autoportante da 65 mila posti pallet, benché finora utilizzato soltanto per un terzo. Nello stabilimento operano circa 150 addetti in funzioni prevalentemente produttive, la cui conservazione dei posti di lavoro pare essere stata assicurata alle organizzazioni sindacali nel corso di contatti preliminari informali, da quello che ormai può essere definito senza più margini di incertezza il nuovo proprietario. (ANSA).

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