- ROMA - "Mentre le istituzioni erano 'distratte', nel Lazio dal 2011 a oggi siamo passati da 36 a 130 realtà di agricoltura sociale, che quindi si sono quadruplicate, e nei territori hanno cercato, spesso da sole, una via possibile che favorisce sviluppo, garantisce solidarietà e forza sociale e ha costruito legami ed economia. Ecco perché vogliamo voltare pagina nel Lazio e perché il Psr è uno di quei pilastri che è parte della strategia europea". Così il presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti nel corso di un appuntamento alla Città dell'Altra economia sul Psr, insieme con l'assessore all'Agricoltura Sonia Ricci. Partendo dalla crisi economica e della 'paura' che ne è seguita, Zingaretti ha individuato come priorità la necessità di "ammettere che un modello produttivo era tramontato e bisognava costruirne un altro. Qui - ha sottolineato - vogliamo collocare la sfida dell'agricoltura sociale ed è importante farlo insieme anche per sconfiggere un altro vizio che la crisi ha portato, la produzione di persone sole, anche per la fragilità dei diritti. Abbiamo sostituito l'idea che il Paese ce la possa fare grazie a una riscossa collettiva puntando al mito dei 'winners', come Steve Jobs o Bill Gates. Figuriamoci se non dobbiamo scommettere sui talenti - ha proseguito - ma la costruzione di un modello collettivo passa per sfide che poi devono muovere nella società attori culturali, economici e sociali". Inoltre "la sfida del Lazio é anche il recupero del valore del territorio". Quella di oggi alla Città dell'Altra economia a Testaccio é stata una delle tappe in provincia di Roma per la presentazione dei dati del vecchio Psr e di introduzione del nuovo. In particolare si é trattato di un focus su agricoltura sociale e multifunzionalità per presentare i dati che una ricerca della assessorato, tramite l'Arsial, ha commissionato al consorzio Bastiani. Dalla ricerca è emersa una grande attenzione del territorio al tema, con un fortissimo incremento rispetto al 2011 delle realtà operanti nell'agricoltura sociale. La forma prevalente di cooperativa sociale è quella che si occupa di attività agricola, poi industriale, commerciale e di inserimento lavorativo delle persone svantaggiate, che in questo senso diventano sia 'soggetti' che 'oggetti' dell'intervento. La prima provincia per aziende è Roma (42), poi 15 a Frosinone, 11 a Viterbo, 5 a Latina e una a Rieti.(ANSA).
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