Venerdì 15 Novembre 2024

Lanciata Juice, inizia l'avventura verso le lune di Giove

Rappresentazione artistica della sonda Juice con Giove e alcune delle sue lune (fonte: ESA) - © ANSA
Rappresentazione artistica di Giove e alcune delle sue lune (fonte: ESA) - © ANSA
The launch of JUICE mission (Credit: ESA) - © ANSA
Il lancio della sonda Juice, con un Ariane 5. dalla base europea di Kourou (fonte: ESA TV) - © ANSA
Rappresentazione artistica della sonda Juice con Giove e alcune delle sue lune (fonte: ESA) - © ANSA

Lanciata Juice, la sonda diretta a Giove e alle sue lune Europa, Ganimede e Callisto, che sotto la superficie ghiacciata nascondono oceani che potrebbero ospitare la vita. Il lancio è avvenuto con un Ariane 5 dalla base europea di Kourou (Guyana Francese) ed è l'inizio di un viaggio di 8 anni. Nella missione dell'Agenzia Spaziale Europea (Esa) l'Italia ha un ruolo di primo piano con Agenzia Spaziale Italiana (Asi), università, enti pubblici di ricerca e industria. Sono italiani sia un terzo degli strumenti destinati a studiare da vicino mondi così lontani, sia i pannelli solari di Juice, i più grandi mai andati nello spazio.

A bordo di Juice (Jupiter Icy Moons Explorerer) c'è anche una placca nella quale sono riprodotti il frontespizio e le due pagine del libro 'Sidereus Nuncius', nel quale nel 1610 Galileo aveva descritto le lune alle quali è diretta la missione.

Nel viaggio di otto anni appena cominciato, la sonda Juice prenderà la spinta per raggiungere Giove grazie ai passaggi ravvicinati con Venere, con la Terra e, per la prima volta nella storia dell' esplorazione spaziale, anche con il sistema Terra-Luna. L'arrivo nell'orbita di Giove è atteso nel luglio 2031, poi inizieranno i passaggi ravvicinati alle tre lune.

I tre passaggi cruciali
La sonda Juice ha cominciato il suo lungo viaggio rispettando gli appuntamenti previsti e il suo segnale è stato acquisito dalle antenne della stazione di Terra australiana a New Norcia.
A 26 minuti dal lancio, avvenuto con un Ariane 5 dalla base europea di Kourou, il segnale della separazione della sonda dal lanciatore è stato acquisito dalla base di Malindi dell'Agenzia Spaziale Italiana (Asi).
Il secondo passaggio importante è stata l'acquisizione del segnale della sonda e quindi è stata la volta del dispiegamento dei pannelli solari, che con una superficie di 85 metri quadrati sono i più grandi mai andati nello spazio. "Con il raggiungimento di questa pietra miliare, possiamo dire di avere una missione", ha scritto l'Esa in un tweet.
Realizzati in Italia da Leonardo, nello stabilimento di Nerviano (Milano), i pannelli solari alimenteranno tutti gli strumenti a bordo della sonda producendo complessivamente 800 Watt : una quantità di energia pari a quella che fa funzionare un forno a microonde e che dà l'dea diella grande efficienza degli strumenti di bordo del veicolo spaziale.
I pannelli solari di Juice sono secondi solo a quelli della missione Rosetta, che avevano una superficie di 64 metri quadrati. Sono dieci pannelli da 2,5 metri per tre, composti da 3.000 celle solari all'arseniuro di gallio e progettati per un ambiente difficile come quello di Giove.

Bernini, 'orgoglio per il ruolo dell'Italia'
Un grande orgoglio per il ruolo che la ricerca italiana ha in un'impresa scientifica e tecnologica importante come Juice: così il ministro dell'Università e della Ricerca, Anna Maria Bernini, commenta il lancio della sonda Juice. "È con grande orgoglio che guardiamo al decollo di Juice, la sonda dell'Agenzia spaziale europea, che dovrà investigare la potenziale abitabilità delle lune ghiacciate di Giove. Parliamo - aggiunge il ministro - di una delle più grandi e importanti missioni dell'Esa, a cui l'Italia ha fortemente contribuito con le sue eccellenze nel settore della ricerca spaziale. Istituti di ricerca e università coordinati dall'Agenzia spaziale Italiana hanno ideato e realizzato più di un terzo degli strumenti di una missione destinata a segnare un altro importante traguardo nella storia della ricerca spaziale. Siamo fieri dei nostri ricercatori e delle nostre ricercatici, autentico patrimonio scientifico nazionale. È anche grazie a loro se questa nuova incredibile avventura parla italiano".

Urso, 'orgoglio per il sistema spaziale italiano'
"Grande soddisfazione e profondo orgoglio per il sistema spaziale del Paese, determinante per la buona riuscita della missione avviata con il lancio di oggi": così il ministro delle Imprese e Made in Italy, con delega alle politiche relative ai programmi spaziali e aerospaziali, Adolfo Urso, commenta il lancio della missione europea Juice.
Il ministro osserva inoltre che quella appena trascorsa è stata "una settimana significativa per lo spazio italiano. Dopo la presentazione di due giorni fa del progetto Iride, la costellazione di satelliti per l'osservazione della Terra, oggi la sonda Juice è partita verso Giove e le sue lune. Nella missione Esa l'Italia ha un ruolo di primo piano attraverso l'Agenzia Spaziale Italiana, enti di ricerca, università e le eccellenze imprenditoriali del settore".

Saccoccia (Asi), l'Italia protagonista di una missione unica, con un contributo che sfiora il 50% del programma'
Con la missione Juice l'Italia è "protagonista di una missione unica e all'avanguardia scientifica", osserva il presidente dell'Asi, Giorgio Saccoccia. Il contributo del nostro Paese "sfiora circa il 50% dell'intero programma" aggiunge.
"Ora comincia un viaggio lungo e straordinario: arrivare con una sonda a orbitare intorno alle lune di un pianeta è davvero una missione unica, permetterà - ha detto ancora - di avere una conoscenza molto più approfondita del sistema di Giove e saremo in grado di monitorare nel tempo alcuni fenomeni, con i sensori e gli strumenti di bordo": Di questi, prosegue il presidente dell'Asi, "quattro su dieci parlano italiano, come il radar che riuscirà a vedere sotto la calotta ghiacciata per capire la quantità di acqua presente allo stato liquido e la possibilità che l'ambiente sotto i ghiacci possa ospitare forme di vita elementare".
Delle tre lune, secondo Saccoccia la star "sarà Ganimede, l'unica ad avere un campo magnetico: bisognerà capire perché tre lune che appartengono a uno stesso sistema abbiano avuto un'evoluzione così diversa". Di sicuro, ha aggiunto, questa missione "aiuterà a capire come si è formato il nostro Sistema Solare". Fra le tante domande alle quali potrà rispondere, le principali secondo il presidente dell'Asi riguardano ": "il processo di formazione dei corpi celesti che orbitano intorno a pianeta e la ricerca di possibili forme di vita elementare in satelliti che sotto la superficie ghiacciata potrebbero ospitare forme di vita". Sulle risposte che Juice potrà dare, "c'è già un'attesa spasmodica scienza a livello internazionale". La missione Juice, aggiunge i Saccoccia, è "motivo di orgoglio per il nostro Paese" e "l'Asi ha svolto come sempre il ruolo catalizzatore delle competenze e delle capacità scientifiche e industriali che il nostro settore spaziale sa offrire in campo internazionale". Gli strumenti italiani a bordo di Juice, prosegue, " sono frutto anche di collaborazioni internazionali con altre agenzie europee, con quella Israeliana e con il centro Jpl della Nasa. Il progetto ha richiesto oltre 20 anni di preparazione e arriverà intorno a Giove tra circa 8 anni. Chi studierà i dati che ci arriveranno da JUICE oggi sta ancora frequentando scuole o università e questo è significativo di come questo spirito di condivisione faccia parte del settore spaziale. Uno spirito che guarda al futuro con fiducia".

Tavani (Inaf), 'giornata storica per l'Europa e l'Italia'
"Una giornata storica per l'Europa e per l'Italia": così il presidente dell'Istituto nazionale di Astrofisica (Inaf), Marco Tavani, commenta il lancio della missione Juice. Adesso, aggiunge, comincia "un percorso lungo e difficile" e "sono contento che la comunità scientifica e tecnologica italiana partecipi a questa missione bellissima. Abbiamo bisogno di programmi come Juice e che l'italia vi partecipi da leader".
Le missioni come Huice, osserva, "richiedono anni di lavoro e per questo bisogna avere team scientifici che si rinnovano, con una dinamica che deve continuare per anni. In percorsi lunghi e difficili come questi, è importante avere una focalizzazione scientifica precisa, con obiettivi ben definiti". Tavani osserva inoltre che "l'Inaf vanta un contributo fondamentale a bordo della missione, con la leadership in diversi strumenti scientifici come Majis e Janus e un team di ricercatrici e ricercatori di prim'ordine".
Un altro motivo di orgoglio, aggiunge, è che "Juice volerà verso il gigante gassoso con a bordo una placca commemorativa dedicata al nostro Galileo Galilei e al suo 'Sidereus Nuncius', il libro dove riportò le prime incredibili osservazioni di Giove e dei suoi satelliti realizzate con il cannocchiale. Un gesto quello di Galileo, che punta il cannocchiale verso il cielo, apparentemente 'inutile'. ma che ha cambiato il mondo. L'Inaf si conferma ancora una volta come ente di ricerca italiano protagonista delle missioni spaziali di esplorazione del Sistema solare e dell'Universo, a dimostrazione del livello di eccellenza scientifica del nostro Paese".

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