Dal pollo 'resuscitato' con la corrente da Guglielmo Marconi alle 'bombe' di sodio lanciate negli orinatoi pubblici dal giovane Enrico Fermi. Dalla scoperta dell'inferno su Mercurio annunciata dalla Nasa alla pubblicazione di uno studio sui draghi fatta da Nature. E' il lato inaspettatamente giocoso e goliardico della scienza quello che emerge sfogliando il libro Il pollo di Marconi e altri 110 scherzi scientifici di Vito Tartamella (edizioni Dedalo, 288 pagine, 18 euro).
Rovistando tra biografie di scienziati, archivi delle riviste, articoli della stampa internazionale, Wikipedia e i siti ufficiali degli enti di ricerca, Tartamella è riuscito a mettere insieme una spassosa carrellata di burle scientifiche messe in atto da anonimi ricercatori e celebri premi Nobel, imprenditori famosi e autorevoli riviste scientifiche, inventori e grandi enti di ricerca di tutto il mondo. Un campionario di scherzi scientifici che probabilmente rappresenta solo la punta di un iceberg molto più imponente.
Sono menzogne dette per gioco e non certo per guadagnare fama, soldi o consensi come nel caso delle fake news. Riguardano principalmente il campo della fisica, seguito poi da ingegneria, medicina, zoologia, astronomia e informatica. La maggior parte delle burle risale agli ultimi 80 anni (il loro numero è aumentato insieme a quello degli scienziati), ma alcune risalgono anche allOttocento e agli inizi del Novecento. Un solo episodio, quello di Benjamin Franklin, risale al Settecento.
Spesso ideati per il pesce d'Aprile (ma non solo), tutti gli scherzi scientifici hanno un obiettivo comune: smascherare i pregiudizi e gli stereotipi comuni, costringendo le persone a mettere in discussione le proprie credenze fallaci.
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