Un viaggio indietro nel tempo per un incontro faccia a faccia con lultimo dei Neanderthal, alla scoperta di un passato remoto che non cè più ma vive ancora dentro di noi: è quanto ci invita a fare Giorgio Manzi, paleoantropologo delluniversità Sapienza di Roma, con il suo nuovo libro Lultimo Neanderthal racconta. Storie prima della storia (Il Mulino, 221 pagine, 15 euro).
La narrazione, ispirata allintervista impossibile di Italo Calvino alluomo di Neanderthal, comincia dal vagone di un treno dove Manzi, in viaggio per una conferenza divulgativa, si addormenta: in sogno immagina di trovarsi davanti alla grotta Breuil del monte Circeo, lungo il litorale laziale, dove lemozionante incontro con un Neanderthal vissuto circa 45mila anni fa diventa lespediente per raccontare quello che la scienza è riuscita a scoprire finora sul conto di questi nostri antenati per quanto riguarda la loro biologia, levoluzione, i comportamenti e le abitudini.
Ricostruiamo oggi eventi preistorici a un tale livello di dettaglio che possiamo raccontare storie che nessuno aveva mai potuto scrivere prima, spiega Manzi. In questo modo, ciò che chiamiamo preistoria - quella lunga epoca che precede la storia propriamente detta (cioè quella scritta) sta diventando essa stessa storia. Ma è una narrazione che non si basa su tradizioni orali o documenti scritti. Si basa su dati scientifici.
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