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Antinfiammatori dalle alghe, dalla Ue 7,5 milioni per la ricerca

Cercare nelle alghe dei principi attivi in grado di combattere l'infiammazione è l'obiettivo del progetto di ricerca europeo Algae4IBD (Algae for Inflammatory Bowel Desease), promosso nell'ambito del programma quadro Horizon 2020 con uno stanziamento di 7,5 milioni di euro in quattro anni. Coordinato dall'Istituto Migal di Israele, il progetto comprende 21 partner e l'Italia vi partecipa con l'azienda Solaris Biotech di Porto Mantovano (Mantova), incaricata di progettare e realizzare i bioreattori necessari alla sperimentazione sulle alghe.

L'obiettivo è mettere a punto alimenti funzionali e prodotti farmaceutici ricavati dai composti delle alghe, come trattamento per la malattia infiammatoria dell'intestino (Ibd, Inflammatory Bowel Desease), che comprende sia la colite ulcerosa sia il morbo di Crohn e contro la quale al momento non esiste un protocollo terapeutico standardizzato e universalmente efficace; le opzioni di trattamento sono costose e nelle fasi acute si basano principalmente sui cortisonici, che però possono essere assunti solo per brevi periodi. Per cercare rimedi più efficaci e accessibili, il progetto potrà contare sulla collaborazione di esperti in crescita e produzione di alghe, gastroenterologi, sviluppatori di alimenti funzionali e aziende farmaceutiche.

"Questo gruppo multispecialistico e multiculturale apporterà le competenze necessarie per sviluppare prodotti che, si spera, possano prevenire e curare l'Ibd", osserva la coordinatrice del progetto Dorit Avni, dell'Istituto Migal. La prevalenza della malattia è aumentata negli ultimi decenni, soprattutto nei Paesi sviluppati, e colpisce le fasce di età più giovani. 

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