Nell'ultima settimana i nuovi casi di infezione da virus SarsCoV2 in Italia sono aumentati del 23% e i decessi mostrano i primi segnali di una risalita dopo sei settimane consecutive di discesa: lo indicano le analisi dell'andamento settimanale dell'epidemia di Covid-19 in Italia eseguite dal fisico Giorgio Sestili, fondatore della pagina Facebook 'Coronavirus-Dati e analisi scientifiche' e del network di comunicazione della scienza 'giorgiosestili.it'.
"Per la seconda settimana consecutiva si osserva un aumento dei casi: nella settimana dal 22 al 28 febbraio si era registrato un aumento del 33% rispetto alla settimana precedente e dal primo al 7 marzo l'aumento è stato del 23%, per un totale di oltre 142.000 casi positivi", osserva Sestili.
"Dopo sei settimane consecutive di discesa, inoltre, si rileva un aumento dei decessi del 5,3%: è un dato che purtroppo è destinato a salire". Questo, spiega Sestili, perché in media le variazioni nel numero dei decessi si registrano alla distanza di circa 20 giorni dalle variazioni nel numero dei casi positivi. "Quello che stiamo cominciando a vedere adesso nei decessi non è che l'inizio di una risalita ed è chiaro fin da adesso - osserva Sestili - che prima fermeremo i casi, prima fermeremo i decessi".
Tuttavia, prosegue il ricercatore, "non siamo in una situazione come quella di ottobre, con un'accelerazione mostruosa dell'epidemia di fronte alla quale eravamo scoperti: adesso è in vigore un Dpcm che definisce zone con diversi livelli di misure precauzionali. Sarebbe quindi strano che si inneschi una crescita confrontabile a quella dell'ottobre scorso, ma al momento i dati vanno analizzati con una grande cautela perché - ha aggiunto riferendosi alla variante inglese - c'è un altro virus in circolazione".
La settimana dal primo al 7 marzo ha registrato inoltre il 21% in più di nuovi ingressi nelle unità di terapia intensiva; la scorsa settimana l'incremento era stato del 22%. "Con 1.444 nuovi ingressi in una settimana, è stato l'incremento maggiore registrato dall'inizio dicembre", ossia da quando il dato viene comunicato nel bollettino quotidiano del ministero della Salute. "Quello sulle terapie intensive - osserva Sestili - è un dato molto sensibile perché una persona positiva può entrare in terapia intensiva dopo pochi giorni.
Sempre nell'ultima settimana, conclude Sestili, sono aumentati anche i ricoverati nei reparti Covid, con 2.880 in più rispetto alla settimana precedente.