Martedì 30 Aprile 2024

Le prime cellule sintetiche a guida autonoma

Rappresentazione grafica delle cellule a guida autonoma, il cui movimento è controllato da enzimi (in verde) (fonte: Ambika Somasundar, Penn State) - © ANSA
Immagine al microscopio dello scheletro di una cellula, che ne permette i movimenti. (fonte: Howard Vindin/Wikipedia) - © ANSA

Ottenute le prime cellule sintetiche a guida autonoma, vale a dire che sono state progettate al computer in modo da muoversi autonomamente e in futuro potrebbero essere utilizzate come navette cargo per trasportare farmaci in specifiche regioni dell'organismo. Messe a punto dal gruppo dell’Università della Pennsylvania coordinato da Ayusman Sen, sono descritte sulla rivista Nature Nanotechnology.

I motori di queste cellule sintetiche sono enzimi disposti su tutta la loro superficie, che permettono alle cellule di muoversi  rispondendo a segnali chimici presenti nell'ambiente e che possono  attrarle, spingendole a muoversi, oppure respingerle innescando un movimento in direzione opposta. 


Rappresentazione grafica delle cellule a guida autonoma, il cui movimento è controllato da enzimi (in verde) (fonte: Ambika Somasundar, Penn State)

 

Questo comportamento, chiamato chemiotassi, è lo stesso che permette a molti organismi di trovare sostanze nutritive o di evitare molecole potenzialmente tossiche. "Quando prendiamo un farmaco - ha detto Sen - siamo costretti ad aumentarne la dose perché la molecola si distribuisce in tutto il corpo in modo indiscriminato. Con queste cellule invece - ha precisato - in futuro potremmo direzionare il movimento dei farmaci verso segnali chimici prodotti, ad esempio, da una regione oggetto di un’infezione. Migliorando così - ha concluso - sia l’efficacia del farmaco che la sua velocità d’azione”.

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