Lunedì 18 Novembre 2024

Dalla foto del buco nero alle protesi, cresce l'Europa della ricerca

La prima fotografia di un buco nero, si trova nella galassia M87, a 55 milioni di anni luce dalla Terra (fonte: Collaborazione EHT) - © ANSA

L'Europa della ricerca continua a crescere: oltre 150 i miliardi investiti negli ultimi 35 anni con otto programmi quadro, di cui l'ultimo, Horizon 2020 ormai giunto a scadenza, ha portato grandi successi come la prima immagine di un buco nero e la recentissima scoperta di acqua su un pianeta abitabile a 110 anni luce da noi. A ricordarlo è il capo della Rappresentanza a Milano della Commissione Europea, Massimo Gaudina, tra gli ospiti della presentazione di MeetMeTonight, evento ufficiale della Notte europea dei ricercatori, in programma per il 27 e 28 settembre.

"L'Europa della ricerca funziona molto bene - dice Gaudina - e ce lo hanno dimostrato recentemente anche tre importanti novità scientifiche balzate sulle prime pagine dei giornali: mi riferisco alla scoperta dell'acqua su un pianeta potenzialmente abitabile che si trova a 110 anni luce dalla Terra, alla protesi di mano intelligente costruita e sperimentata tra la Svezia e la Scuola Sant'Anna di Pisa, e la foto del secolo, la prima immagine di un buco nero pubblicata ad aprile.

Tutti questi risultati sono frutto di progetti finanziati dall'Unione europea, anche se forse questo messaggio è arrivato un po' diluito ai cittadini". Per consolidare la posizione europea a livello globale, la Commissione intende ora cogliere due nuove sfide: rinforzare la ricerca industriale con la nascita dello European Innovation Council, focalizzato su temi prioritari come il clima, i tumori e l'alimentazione; poi la sfida dell'intelligenza artificiale, della cybersicurezza e della competenza digitale dei giovani, con il nuovo programma Digital Europe da 9 miliardi di euro.

"Dobbiamo infatti ricordarci - sottolinea Gaudina - che già oggi in Europa ci sono 300 mila posti vacanti perché mancano profili qualificati". Nei prossimi mesi l'Italia sarà ancora protagonista: a gennaio porterà Mauro Ferrari a capo del Consiglio Europeo della Ricerca (Erc) mentre a luglio ospiterà l'EuroScience Open Forum (Esof) a Trieste.

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