Martedì 07 Maggio 2024

Microrobot cambiano forma navigando nel corpo umano

Ricercatori al lavoro sui micro-robot capaci di cambiare forma (fonte: Gianni Congiu) - © ANSA
I micro-robot soffici visti al microscopio (fonte:Scuola Superiore Sant’Anna) - © ANSA
Un micro-robo soffice visto al microscopio (fonte: Scuola Superiore Sant’Anna) - © ANSA

E' stato costruito il primo microrobot capace di cambiare forma per navigare nel modo più efficiente nel corpo umano, catturare immagini e consegnare farmaci nel luogo giusto: descritto sulla rivista Small, è il risultato della collaborazione fra Istituto di BioRobotica della Scuola Superiore Sant'Anna, Politecnico di Zurigo e Istituto 'Paul Scherrer'.


Un micro-robo soffice visto al microscopio (fonte: Scuola Superiore Sant'Anna)

 

Il robot è fatto di materiali chiamati idrogel, costituiti per la maggior parte di acqua e progettati in modo da essere sensibili alla temperatura e ai campi magnetici. Questo permette di incorporare nel materiale sia farmaci sia mezzi di contrasto che consentono di ottenere immagini ad alta risoluzione. Inoltre "il microrobot è in grado di cambiare forma in seguito a stimolazione con luce infrarossa, ed è questo cambiamento a consentire il rilascio controllato di farmaco", spiega Veronica Iacovacci, della Scuola Superiore Sant'Anna, primo autore della ricerca.


Ricercatori al lavoro sui micro-robot capaci di cambiare forma (fonte: Gianni Congiu)

 

Se negli ultimi anni la robotica al servizio della medicina e della chirurgia ha permesso il passaggio da terapie altamente invasive a terapie minimamente invasive, la sfida attuale è sviluppare sistemi totalmente non invasivi, capaci di muoversi con sicurezza nel corpo umano e di raggiungere zone ancora inaccessibili con strumenti tradizionali, per eseguire terapie localizzate e interventi chirurgici. È necessario quindi avere un controllo maggiore del robot, gestire i suoi movimenti e le sue azioni. "Questo studio - conclude Iacovacci - apre nuove prospettive nell'ambito delle terapie non invasive e fornisce nuovi strumenti per avvicinare tali strategie terapeutiche alla pratica clinica".

leggi l'articolo completo