Sabato 04 Maggio 2024

Italiano il più antico dei grandi dinosauri predatori - FOTO E VIDEO

Tracce di morsi (in verde) sulle ossa del dinosauro Saltriovenator e tracce prodotte da pesci e invertebrati marini (in rosso) (fonte: Giovanni Bindellini) - © ANSA
Particolare della ricostruzione del Saltriovenator, era ricoperto da proto-piume filamentose (fonte: Davide Bonadonna) - © ANSA
Rappresentazione grafica dell’evoluzione dei dinosauri, dalla quale emerge che il Saltriovenator è stato il più grande carnivoro vissuto 25 milioni di anni fa, nel basso Giurassico (fonte: Andrea Cau) - © ANSA
Da sinistra: i paleontologi Cristiano Dal Sasso, Simone Maganuco e Andrea Cau esaminano le ossa del Saltriovenator (fonte: Gabriele Bindellini) - © ANSA
Uno dei resti più utili alla ricostruzione del Saltriovenator (fonte: Gabriele Bindellini) - © ANSA
Sequenza delle ossa di Saltriovenator nell’ordine in cui sono state scoperte nei sedimenti (fonte: Giovanni Bindellini) - © ANSA
Ricostruzione dello scheletro di Saltriovenator (fonte: Marco Auditore) - © ANSA
Localizzazione di of Saltrio, la località in cui è stato scoperto il dinosauro da Angelo Zanella (fonte: Simone Maganuco) - © ANSA
Il tecnico Andrea Passoni al lavoro nel Museo di Storia Naturale di Milano (fonte: Gabriele Bindellini) - © ANSA
Cristiano Dal Sasso (a sinistra) e Angelo Zanella accanto alla ricostruzione di un ’cugino’ del Saltriovenator (fonte: Gabriele Bindellini) - © ANSA
Cristiano Dal Sasso (a sinistra) e Angelo Zanella accanto alla ricostruzione del Saltriovenator zanellai (fonte: Marco Auditore e Gabriele Bindellini) - © ANSA
Ricostruzione artistica del Saltriovenator, era ricoperto da proto-piume filamentose (fonte: Davide Bonadonna) - © ANSA

Denti aguzzi come pugnali e zampe artigliate forti come l'acciaio: è italiano il più antico dinosauro carnivoro di grandi dimensioni scoperto al mondo. Si chiama Saltriovenator zanellai ed è un giovane ceratosauro vissuto 200 milioni di anni fa nell'attuale Lombardia. Lungo quasi otto metri e pesante una tonnellata, era una macchina da guerra. L'identikit è stato svelato a Palazzo Reale dai paleontologi Cristiano Dal Sasso, Simone Maganuco e Andrea Cau.


Ricostruzione artistica del Saltriovenator, era ricoperto da proto-piume filamentose (fonte: Davide Bonadonna)

 

Primo dinosauro italiano del Giurassico e unico dinosauro lombardo, Saltriovenator rappresenta una nuova specie che retrodata di 25 milioni di anni la comparsa dei grandi dinosauri predatori. Questo cacciatore d'agguato ad andatura bipede viveva tra le spiagge tropicali e le foreste lussureggianti che ricoprivano l'attuale Lombardia occidentale. Il suo identikit, pubblicato sulla rivista PeerJ, rivela un giovane esemplare di dimensioni impressionanti per l'epoca, con un cranio di 80 centimetri armato di denti aguzzi e arti anteriori con quattro dita, di cui tre possenti e artigliate.

Ricostruzione dello scheletro di Saltriovenator (fonte: Marco Auditore)

 

La sua anatomia suggerisce che le ali degli uccelli derivino dalla fusione delle prime tre dita dei dinosauri teropodi. "Sebbene frammentario, lo scheletro mostra un mosaico di caratteri anatomici ancestrali e derivati", afferma il paleontologo del Museo di Storia Naturale Cristiano Dal Sasso, che per riuscire a identificare le ossa più frammentarie è andato in California e a Washington per ritrovarne la posizione precisa su scheletri più completi. "Non tutti i frammenti combaciano, ma molti sono adiacenti e ci permettono di ricostruire la forma di intere ossa.


Rappresentazione grafica dell'evoluzione dei dinosauri, dalla quale emerge che il Saltriovenator è stato il più grande carnivoro vissuto 25 milioni di anni fa, nel basso Giurassico (fonte: Andrea Cau)

 

Per completare il puzzle abbiamo usato anche una stampante 3D". I resti di Saltriovenator rappresentano le prime ossa di dinosauro su cui sono state trovati morsi e rosicchiature di pesci e invertebrati marini, segno che la carcassa rimase sul fondo marino per mesi o anni prima di fossilizzare. Il ritrovamento è avvenuto nel 1996 a Saltrio (Varese), in una cava nota per aver fornito blocchi di pietra per il Teatro alla Scala, la Galleria Vittorio Emanuele e il Palazzo Reale di Milano, nonché parte della Mole Antonelliana e la Cappella Colleoni di Bergamo.

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