Sabato 27 Aprile 2024

E' il Black Hole Friday, la festa dei buchi neri

Rappresentazione artistica di una coppia di buchi neri (fonte: Joshua Valenzuela/UNM) - © ANSA
I buchi neri aiutano le galassie a far nascere nuove stelle (fonte: NASA/ESA/M. Donahue/Y. Li) - © ANSA
I buchi neri sono meno ’neri’ del previsto (fonte: NASA and G. Bacon, STScI) - © ANSA
Rappresentazione grafica di onde gravitazionali (fonte: NASA/Ames Research Center/C. Henze) - © ANSA
Rappresentazione artistica dei due buchi neri in rotta di collisione nella costellazione della Vergine (fonte: P. Marenfeld/NOAO/AURA/NSF) - © ANSA
Rappresentazione artistica di una collisione di buchi neri (fonte: NASA) - © ANSA
Rappresentazione artistica di un buco nero al centro di una galassia (fonte: NASA, ESA, D. Coe, J. Anderson, R. van der Marel /STScI) - © ANSA
Una simulazione al computer della collisione di due buchi neri (Fonte: NASA Jet Propulsion Laboratory) - © ANSA
Rappresentazione artistica dei due buchi neri dell’ammasso M22 (fonte: Benjamin de Bivort) - © ANSA
Scoperti buchi neri che crescono più rapidamente delle loro galassie (fonte: M. Helfenbein, Yale University / OPAC) - © ANSA

Non solo Black Friday: oggi nello spazio è anche il Black Hole Friday, la festa che celebra i buchi neri, misteriosi oggetti cosmici formati da massicce quantità di materia compressa in un piccolo spazio, proprio come gli acquisti che in queste ore vengono stipati nelle borse della spesa di tutto il mondo grazie ai saldi pre-natalizi.

 

Proprio giocando su questo parallelismo, la Nasa ha lanciato l'hashtag #BlackHoleFriday e ha cominciato di buon ora a bombardare i propri follower con messaggi scherzosi sui social network per invitarli a ingannare l'attesa nei negozi cliccando sul suo sito, per approfondire le ultime scoperte sui buchi neri e guardare le immagini più spettacolari.

Anche l'Agenzia spaziale europea (Esa) partecipa alla giornata offrendo gadget scontati acquistabili nel suo shop online. In effetti i buchi neri stanno diventando un 'brand' di successo, soprattutto da quando hanno cominciato a invadere le prime pagine dei giornali: prima con la scoperta delle onde gravitazionali nate dai loro scontri, poi con la pubblicazione dell'ultimo studio del celebre fisico britannico Stephen Hawking, che ha dedicato i suoi ultimi giorni di vita proprio ai buchi neri. Previsti dalla teoria della relatività generale di Einstein, i buchi neri devono il loro nome al fisico John Wheeler dell'Università di Princeton, che coniò questa definizione nel 1967.

Sebbene 'buco nero' possa far pensare a uno spazio vuoto, in realtà indica una regione in cui si concentra un'enorme quantità di materia, come se una stella dieci volte più grande del Sole venisse strizzata in una sfera del diametro della città di New York. E in effetti, la maggior parte dei buchi neri nasce dai resti di una supernova, una grande stella che muore generando una spettacolare esplosione. Il risultato è un campo gravitazionale così forte da non lasciar sfuggire nulla che si trovi al suo interno: perfino la luce non può scappare, ed è per questo che i buchi neri non possono essere osservati direttamente, ma solo attraverso gli effetti che scatenano nella materia che li circonda.

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