Lunedì 18 Novembre 2024

Suoni e luci per esplorare l’universo

Marica Branchesi (fonte: INFN) - © ANSA
Simulazione della nascita di un buco nero in seguito alla collisione fra due stelle di neutroni (fonte: NASA Goddard Space Flight Center) - © ANSA
L’astrofisica italiana Marica Branchesi nella classifica dei 100 personaggi influenti di Time (fonte: GSSI) - © ANSA

Suoni e luci: la combinazione di questi strumenti è la nuova chiave per l’esplorazione dell’universo ed è la protagonista della conferenza organizzata dall’Osservatorio di Brera dell’Istituto Nazionale di Astrofisica (Inaf) nell’ambito del ciclo di incontri “I cieli di Brera”, e che il canale ANSA Scienza e Tecnica trasmette in diretta streaming a partire dalle 18,00.

I ‘cinguettii’ delle onde gravitazionali e i bagliori generati da catastrofi stellari sono i messaggeri che insieme hanno reso possibile la nuova astronomia, chiamata ‘astronomia multimessaggera’ grazie all’accordo tra mondo della ricerca e linguistica.

A ripercorrere le tappe di questa nuova pagina rivoluzionaria della fisica è Marica Branchesi, che oggi lavora al Gran Sasso Science Institute dell’Istituto nazionale di Fisica Nucleare (Infn) e che è stata fra i protagonisti della scoperta, tanto da essere inclusa dalla rivista Time nella classifica dei 100 personaggi più influenti del mondo e da essere indicata dalla rivista Nature tra i personaggi scientifci del 2017.

Nella conferenza Branchesi ripercorre le tappe che hanno segnato la nascita dell’astronomia basata sulle onde gravitazionali, a partire dal primo segnale rivelato nel settembre 2015 e la cui scoperta è stata annunciata nel febbraio 2016, fino alla collisione di stelle di neutroni osservata sia dai rivelatori di onde gravitazionali Ligo e Virgo, sia da 70 telescopi.

La nuova pagina dell’astronomia che si è aperta può esplorare per la prima volta i segreti di oggetti cosmici estremi e fino a pochi anni fa invisibili, come i buchi neri dalla straordinaria attrazione gravitazionale e le stelle di neutroni, che sono gli oggetti più densi dell’universo. E’ un’esplorazione che costituisce una nuova sfida, non soltanto per gli strumenti tecnologici complessi che richiede, ma perché è indispensabile una grande collaborazione internazionale.

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