Giovedì 14 Novembre 2024

Un viaggio nell'Universo oscuro anticipa la Notte dei Ricercatori

Mappa in 3D della distribuzione della materia oscura (fonte: NASA, ESA and R. Massey (California Institute of Technology)) - © ANSA
Alone di materia oscura in un ammasso di galassie (fonte: NASA/CXO/Fabian et al.; Radio: Gendron-Marsolais et al.; NRAO/AUI/NSF Optical: NASA, SDSS) - © ANSA

Un viaggio negli affascinanti misteri dell'universo oscuro anticipa la Notte Europea dei Ricercatori 2018: dal titolo "Odissea nello Spazio (sconosciuto)", l'evento, il 27 luglio  a Frascati, ha per protagoniste la materia oscura e l'energia oscura, che insieme rappresentano il 96% del cosmo, ma sono invisibili agli occhi e a ogni più sofisticato strumento.

A raccontare gli affascinanti misteri dell'universo sconosciuto sarà Giovanni Mazzitelli, dell'Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (Infn), in occasione di uno degli incontri di avvicinamento della Notte Europea dei Ricercatori organizzata da Frascati Scienza, il grande evento che il 28 settembre 2018 porterà la scienza nelle strade di decine di città in tutta Italia. L'appuntamento con Odissea nello Spazio (sconosciuto)" è per stasera, 27 luglio alle 19.30 presso il Cortile delle Scuderie Aldobrandini, nell'ambito della rassegna Estate Tuscolana organizzata dal Comune di Frascati (Roma).


Mappa in 3D della distribuzione della materia oscura (fonte: NASA, ESA and R. Massey (California Institute of Technology))

"Noi fisici delle particelle elementari - ha spiegato Mazzitelli - abbiamo trovato un modo per rappresentare appena il 4% dell'universo che ci circonda. Il rimanente 96% è ancora sconosciuto e lo chiamiamo energia e materia oscura. Durante l'incontro cercheremo di capire perché questo 96% non si vede e perché siamo convinti ci sia qualche cosa che non sappiamo vedere".

L'evento si inserisce quindi nel calendario degli incontri che anticipano la tredicesima edizione della Notte Europea dei Ricercatori il cui tema per il 2018 e 2019 sarà BE a citizEn Scientist, abbreviato in Bees (ossia api in inglese). L'acronimo infatti prende spunto dalle api e dalla loro organizzazione (dove il contributo fornito da ogni componente è importante per il benessere della collettività) e che vuole sottolineare le incredibili possibilità che la scienza può concretizzare attraverso la collaborazione tra ricercatori e cittadini, fautori di scoperte scientifiche di cui tutti possono godere e sentirsi reali protagonisti.

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