Venerdì 03 Maggio 2024

Social media nemici del cervello e dello spirito critico

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Non fa bene al cervello essere continuamente bombardato da messaggi, come quelli che arrivano senza sosta dai social media, rischiano di diventare una sorta di "protesi del pensiero" e di azzerare lo spirito critico: lo ha detto oggi a Roma uno dei massimi esperti di Neuroscienze a livello internazionale, Lamberto Maffei, della Scuola Normale di Pisa, che oggi è intervenuto nell'Adunanza generale solenne dell'Accademia dei Lincei.

"Non si può sottovalutare il rischio che lo sviluppo dei social media moderni, quali Facebook, Twitter e la televisione, diffondendo messaggi uguali a grandi moltitudini di persone, tenda a fare aumentare il cervello collettivo, oltre il grado richiesto per la socialità all'interno della specie". In questo modo, ha detto Maffei all'ANSA a margine della conferenza, "il cervello è letteralmente invaso da un'enorme quantità di messaggi, fino a trovarsi in una situazione di disagio" e finché gli stessi messaggi, ripetuti continuamente, diventano "protesi del pensiero". Con smartphone e tablet si stabilisce una "simbiosi" che rende più facile convincere" e trasmettere "messaggi globali": "il grande pericolo - ha rilevato - è la perdita dello spirito critico del cittadino" al punto da preferire di "seguire un pastore", inteso come "colui che grida". Le uniche possibili contromisure, per Maffei, sono nella scuola e nella sua responsabilità nell'educare i giovanissimi "ai valori della lettura e del pensiero e della scienza".

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