(ANSA) - ROMA, 25 LUG - Una sostanza psichedelica, la psilocibina, presa in singola dose, somministrata insieme a un supporto psicologico risulta un trattamento sicuro e accettabile per i pazienti con anoressia nervosa, in grado di controllare il disturbo alimentare. In uno studio dell'Università di San Diego, è emerso infatti che può ridurre i comportamenti legati al disturbo. Si tratta di un piccolo studio clinico di fase uno pubblicato sulla rivista Nature Medicine.
Se studi futuri confermeranno quanto visto in questa ricerca pilota, la terapia con psilocibina potrebbe divenire una nuova strada per il trattamento dell'anoressia, un disturbo di salute mentale caratterizzato da eccessiva e infondata preoccupazione, paura e angoscia relativi al cibo, al peso e alla forma fisica.
La condizione è difficile da trattare e attualmente non esistono trattamenti comprovati per controllare e ridurre i sintomi principali, né esistono interventi farmacologici approvati. La terapia con psilocibina ha già dimostrato in diversi lavori di essere un trattamento promettente per altre malattie mentali ed è associata a miglioramenti nell'ansia, nella flessibilità cognitiva e nell'accettazione di sé. In questo lavoro Stephanie Knatz Peck ha studiato gli effetti di una singola dose da 25 mg di psilocibina sperimentale (COMP360, una forma sintetica della molecola sviluppata da COMPASS Pathways) somministrata insieme al supporto psicologico in 10 donne di 18-40 anni con anoressia, per 3 mesi dopo la somministrazione. È emerso che il 90% delle pazienti considerava il trattamento con psilocibina significativo e positivo. Inoltre, per quattro partecipanti ci sono state sostanziali diminuzioni nei punteggi dei disturbi alimentari tre mesi dopo la somministrazione, che indicano la remissione dalla psicopatologia del disturbo alimentare. Gli autori specificano che non ci sono stati eventi avversi gravi e che gli effetti acuti del trattamento con psilocibina sono stati ben tollerati dalle pazienti. Naturalmente questi risultati, basati su un campione di piccole dimensioni e senza il confronto con un gruppo che ha assunto un placebo, dovranno essere confermati da nuovi studi. (ANSA).