Sabato 16 Novembre 2024

Rinnovo del contratto dei medici, Cimo prepara la mobilitazione

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(ANSA) - ROMA, 30 GIU - Il sindacato dei medici Cimo si prepara alla mobilitazione e incontrerà i propri iscritti per far conoscere loro le implicazioni dell'ultima bozza del contratto collettivo nazionale che si sta discutendo in Aran.
    Dopo cinque mesi di trattativa, infatti, si legge in una nota del sindacato, sono state accolte solo alcune richieste dei sindacati, peggiorando al contempo la formulazione di altri articoli più rilevanti.
    "Emerge dunque con chiarezza - aggiunge il Cimo - la direzione che si intende dare alla contrattazione e al futuro dei medici dipendenti e del servizio sanitario pubblico: nonostante i numerosi tentativi di mediazione dell'Aran, le Regioni, che hanno realmente in mano il pallino e sono alle prese con una grave carenza di personale sanitario, pur di garantire i servizi intendono far lavorare di più e in condizioni peggiori i pochi camici bianchi rimasti, inficiando la qualità delle cure incentivando la fuga dagli ospedali verso il privato e le cooperative".
    Come esempi, il Cimo cita "la nuova formulazione dell'orario di lavoro, che non elimina il rischio di dover lavorare senza limiti orari, prevedendo per le ore eccedenti circa 57 euro a settimana", ma anche "l'eccessivo numero di guardie notturne e festive" che impedisce una reale continuità assistenziale".
    Inoltre "viene introdotta la possibilità che un direttore di dipartimento possa delegare alcune delle proprie funzioni da primario ad un medico di un altro reparto", e l'istituzione del servizio fuori sede, distante anche decine di km dalla propria sede di lavoro. Si introduce così la figura del medico itinerante.
    "La carenza di medici negli ospedali è un'emergenza nazionale che mette in pericolo la tutela della salute dei cittadini.
    Considerata l'unanime volontà politica di frenare, a parole, la fuga dagli ospedali - dichiara Guido Quici, presidente Cimo - ci siamo illusi che il rinnovo del contratto potesse rappresentare uno strumento utile a rendere gli ospedali nuovamente attrattivi. L'attuale bozza invece va nella direzione contraria rispetto a quella prospettata dal ministro della Salute Orazio Schillaci". (ANSA).
   

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