Domenica 22 Settembre 2024

Talk su emicrania a Milano, 'ne soffrono più di 7 mln di italiani'

Pomeriggio dedicato all'emicrania al parco Bam di Milano
© ANSA

Con un pomeriggio all’insegna della consapevolezza e del confronto per aiutare le persone che soffrono di emicrania a uscire dall’invisibilità, la campagna di sensibilizzazione promossa da Lundbeck Italia è arrivata a Milano. Sui prati del parco Biblioteca degli alberi, lo scorso 11 giugno si sono susseguiti colloqui con esperti, performance artistiche e laboratori di mindfulness. Verso la fine dell’evento, poi, il pubblico ha potuto assistere a un talk sul tema, a cui hanno preso parte diversi specialisti.

“L’80 per cento della popolazione sperimenterà almeno una volta nella vita un mal di testa, ma questo non significa avere l’emicrania. L’emicrania è una malattia che ha nel sintomo del mal di testa la sua identità e che affligge fino a 8 milioni di italiani”. Così Alessandro Padovani, professore ordinario di Neurologia dell’Università di Brescia e presidente eletto della Società italiana di neurologia (Sin),intervenendo in apertura del talk, dopo i saluti istituzionali da parte di Bam e del Comune di Milano. Sul palco si sono alternati diversi esperti, tra cui l’amministratore delegato di Lundbeck Italia Tiziana Mele e le professoresse Liliana dell’Osso e Cristina Tassorelli, rispettivamente dell’Università di Pisa e di Pavia. L’autrice del blog ‘Le parole dell'emicrania’ Alessandra Sorrentino ha poi condiviso col pubblico la propria storia, mentre l’attrice Chiara Francini ha parlato di ciò che significa vivere accanto a una persona che soffre di questa patologia.

Il pomeriggio si è concluso con una performance dell’attrice, conduttrice e autrice Chiara Francini.

“Con questa campagna - afferma Tiziana Mele – vogliamo essere al fianco delle persone che vivono con una malattia impattante come l’emicrania, aiutandole ad uscire dall’invisibilità e a migliorare la propria relazione con questa patologia. In Lundbeck crediamo fortemente nel valore di iniziative di questo tipo perché attraverso una corretta informazione possiamo generare consapevolezza, superare stigma e stereotipi e contribuire così alla costruzione di un contesto migliore nel quale ciascuno può vivere al meglio la propria vita”.

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