Con un progetto che si pone lobiettivo di decifrare linterazione reciproca tra il tumore e lospite al fine di favorire lo sviluppo di strategie terapeutiche personalizzate, la ricerca della professoressa Giulia Mazzaschi dellUniversità degli Studi di Parma - Dipartimento di Medicina e Chirurgia -, ha vinto il primo premio Research to Care Oncology edition, promosso dalla divisione Speciality Care di Sanofi. Il concorso, questanno dedicato al tumore al polmone non a piccole cellule (NSCLC) e focalizzato sulla ricerca traslazionale, preclinica e di trasformazione digitale, ha messo a disposizione una ricompensa dal valore di 100mila euro e due menzioni speciali da 10mila euro ciascuna. Il bando era rivolto a università, ospedali, Irccs e altri enti di ricerca con sede nel territorio italiano. I progetti premiati oggi a Milano sono stati selezionati da una giuria indipendente di esperti, presieduta da Silvia Novello, professoressa ordinaria di Oncologia Medica dell'Università degli Studi di Torino, responsabile del reparto di Oncologia Polmonare presso Aou San Luigi Gonzaga di Orbassano (To) e presidente dell'Associazione Walce (Women against lung cancer in Europe) Onlus. Il progetto di ricerca traslazionale Dissecting the impact of orphan genomic alterations (OGAs) in advanced non-small cell lung cancer, vincitore del bando, si basa sullimplementazione delle attuali conoscenze sul NSCLC con OGA. Tramite modelli preclinici, inoltre, si propone di definire trattamenti innovativi e mirati applicando un approccio di screening farmacologico ad elevato rendimento. Una delle due menzioni speciali, invece, è stata assegnata al progetto di trasformazione digitale del dottor Damiano Caruso del Dipartimento di Scienze medico-chirurgiche e Medicina traslazionale dellUniversità di Roma La Sapienza. Dal titolo Airspace Artificial intelligence radiogenomics for precision care of lung cancer, il lavoro ha lobiettivo di sviluppare un modello di intelligenza artificiale basato sulla signature radiogenomica del carcinoma polmonare attraverso un approccio che combina lestrazione di parametri quantitativi radiomici da immagini di tomografica computerizzata del carcinoma polmonare con dati clinici, patologici e genomici. Questo consentirà una maggiore precisione e una comprensione di aggressività, prognosi e sopravvivenza del tumore, incidendo in ultima analisi sulle strategie terapeutiche. La seconda menzione speciale è stata invece assegnata alla professoressa Chiara Nardon, dellUniversità degli Studi di Verona - Dipartimento Biotecnologie - con il progetto di ricerca preclinica Turning inorganic pathophysiology into an ally: new anti-stromal and anti-cellular strategies for the treatment of Non-Small Cell Lung Cancer (NSCLC). Un proggetto, questo, che mira a sviluppare una nuova classe di terapie in grado di colpire sia il cosiddetto microambiente tumorale sia le cellule tumorali. Per farlo sfrutta il ruolo chiave del pH nel distretto canceroso e quello dei metalli endogeni ferro e rame. Il disegno della futura terapia prevede un rilascio selettivo delle nuove molecole, capaci di innescare la morte della cellula tumorale mediante due meccanismi, scoperti recentemente, denominati cuproptosi e ferroptosi. In oltre 50 anni di storia, la nostra ricerca ci ha permesso di raggiungere importanti traguardi con scoperte scientifiche al servizio dei pazienti, sottolinea il presidente e ad di Sanofi Italia, Marcello Cattanei. Un impegno che non si ferma e che, nel campo delloncologia, ci vede impegnati per lo sviluppo di nuove generazioni di terapie antitumorali. Con 43mila diagnosi solo in Italia nel 2022 aggiunge la professoressa Silvia Novello, presidente della giuria -, il tumore al polmone è ancora oggi una delle neoplasie più diffuse, la seconda più frequente negli uomini dopo il tumore alla prostata e la terza più comune nelle donne dopo il tumore al seno e al colon-retto, spiega. In Italia, come nel resto del mondo, la ricerca indipendente è una fucina di idee innovative che può trovare solo vantaggio nel supporto da parte delle aziende. Nellassegnazione dei premi, la Giuria ha potuto contare su quattro esperti: Umberto Malapelle, chief supervisor del laboratorio di Patologia molecolare predittiva del Dipartimento di Sanità pubblica dellUniversità degli Studi di Napoli Federico II; Romano Danesi, professore ordinario di Farmacologia all'Università di Pisa, direttore dell'Unità operativa complessa di Farmacologia clinica e Farmacogenetica e del Dipartimento ad attività integrata di Medicina di Laboratorio presso l'Azienda ospedaliero-universitaria Pisana; Armando Santoro, direttore Humanitas Cancer Center, Istituto Clinico Humanitas-IRCCS, Humanitas University Rozzano (Mi); Michele Maio, professore ordinario di Oncologia Medica dell'Università di Siena e Direttore del CIO dell'Azienda Ospedaliera Universitaria Senese.