Il complesso delle leggi rispetto alletica cambia rapidamente, ma il nostro sentire comune cambia in maniera molto più lenta e meno lineare. Lo ha detto Lucia Craxi, vicepresidente Consulta bioetica e ricercatore del dipartimento Bind delluniversità di Palermo, intervenendo al convegno organizzato per i 40 anni di attività dellAssociazione italiana sclerosi laterale amiotrofica, a Palazzo SantElia a Palermo, su Fine vita, una questione ancora aperta. Al centro del dibattito il diritto alla salute e le cure palliative per le persone affette da Sla. Prendersi cura focalizzato sì, ma - ha aggiunto Lucia Craxi - focalizzato sulla persona. La nostra narrazione della medicina vede il medico come eroe guerriero, io vorrei una narrazione in cui leroe è il paziente, che può anche decidere di non essere necessariamente un guerriero. Quindi il dovere di cura nel senso biomedico deve spostarsi verso il rispetto dellautodeterminazione, della libertà di scelta della persona. La vita è un bene inviolabile.