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Dispositivi medici, nuove regole per garantire innovazione

Americo Cicchetti durante la Conferenza Nazionale sui Dispositivi Medici

© ANSA

“L’efficientamento del Servizio sanitario nazionale passa anche attraverso il ricorso all’innovazione tecnologica, il potenziamento del patrimonio digitale delle strutture sanitarie e la migliore qualità dei dispositivi medici“. Così il ministro della Salute, Orazio Schillaci, ha aperto la Conferenza Nazionale sui Dispositivi Medici & Digital Solutions for Health. L’evento è stato promosso dalla Fondazione Medicina Sociale e Innovazione Tecnologica (Mesit) e realizzato grazie alla collaborazione con l’Altems dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, il Ceis - Center for Economic and International Studies di Tor Vergata, l’Università di Tor Vergata e l’Università di Roma Tre.

“L’innovazione tecnologica è un generatore di benessere che ha rivoluzionato la vita dei cittadini. Tuttavia, le criticità che il nostro sistema sanitario nazionale si trascina da decenni, unite a un'attività regolatoria che, nel settore dei dispositivi medici, ha focalizzato la sua attenzione al mero contenimento dei costi, sono stati un freno all’innovazione tecnologica nel nostro Paese”, ha affermato il presidente di Fondazione Mesit Marco Trabucco Aurilio. “La conferenza vuole, quindi, rappresentare l’occasione per riunire tutti gli attori del sistema: ministero della Salute, ministero dell'Economia, rappresentanti regionali, centri di ricerca e rappresentanze del comparto dell’industria, allo scopo di individuare le possibili soluzioni e avanzare proposte concrete che coniughino lo sviluppo del settore dei dispositivi medici, la qualità e la sicurezza delle cure con i programmati vincoli di bilancio”.

L’incontro ha rappresentato l’occasione per riflettere sui nuovi modelli di governance del sistema dei dispositivi medici che consentano un superamento del payback.

“Il sistema dei dispositivi medici è maturo per superare il payback. Naturalmente spetterà al legislatore decidere il come”, ha affermato Achille Iachino, direttore generale della direzione dei dispositivi medici e del servizio farmaceutico del ministero della Salute che ha ricordato come il payback non sia “stato pensato come strumento di governance ma semplicemente per il contenimento della spesa sanitaria”. In quanto tale, ha aggiunto, “ha importanti criticità operative e di sistema”. Per Iachino “oggi esiste la possibilità di immaginare qualcosa di diverso”, ricordando che “il vissuto del payback non va sprecato in termini di lezione. Se c’è stata necessità del payback è perché esiste un tema di gestione virtuosa della spesa che bisogna continuare a perseguire”.

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