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Aziende, senza proroga payback rischio carenza di dispositivi

Guido Carpani, Direttore Generale, Federazione Ordine Farmacisti Italiani e Fernanda Gellona, Direttore Generale Confindustria, Dispositivi Medici

© ANSA

“Se entro il 30 di giugno le imprese devono pagare 1 miliardo e 85 milioni è probabile che molte di loro falliscano e molte scappino dall’Italia licenziando e smettendo di investire. C’è anche il rischio concreto che non arrivino i dispositivi medici negli ospedali”. Così Fernanda Gellona, direttore generale di Confindustria Dispositivi Medici a margine della conferenza nazionale sui Dispositivi Medici & Digital Solutions for Health in corso a Roma.

“Noi aziende presidiamo due diritti costituzionali”, ha detto durante il suo intervento. “Quello alla salute, fornendo dispositivi ormai essenziali, e quello alla libertà di impresa. Bisogna capire se l’Italia vuole continuare a tutelare questi diritti”, ha aggiunto.

“Auspichiamo una ulteriore proroga al payback in modo da avere, fino alla fine dell’anno, il tempo per ragionare, trovare altri finanziamenti per coprire la seconda tranche del payback (tra 2019 al 2022) e trovare le soluzioni alternative”, ha concluso chiedendo che in futuro la norma venga abrogata.

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