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Oncologi, puntare alla medicina di precisione con i multi-team

In Italia sono attualmente 20 i Molecular tumor board attivi: si tratta di team interdisciplinari fondamentali per valutare quei pazienti che necessitano dei test di profilazione molecolare per stabilire l'efficacia dei trattamenti anticancro. Vi è inoltre una forte disparità nei livelli d'assistenza garantiti e non vi è una copertura uniforme del territorio, perché i board non sono presenti in tutte le Regioni come invece è stato stabilito da un decreto ministeriale. L'obiettivo, con i board, è quello di rafforzare la cosiddetta medicina di precisione.
    Ad indicare la necessità di implementare il numero e il funzionamento dei Molecular tumor board sono gli oncologi in occasione del meeting Italian Summit On Precision Medicine, che vede riuniti a Roma per due giorni oltre 100 tra i massimi esperti italiani ed europei con l'obiettivo di creare un ponte tra ricercatori di base, professionisti che lavorano con le nuove tecnologie, medici e operatori sanitari.
    "Grazie a tecniche innovative di sequenziamento genetico, come la Next generation sequencing, abbiamo a disposizione una grande mole di informazioni sulla singola neoplasia - afferma Paolo Marchetti, direttore scientifico Idi di Roma e presidente della fondazione per la Medicina personalizzata -. Per questo sono fondamentali i Molecular tumor board, che possono dare un supporto concreto per favorire una scelta terapeutica più appropriata".
    La medicina di precisione "non può rimanere un principio astratto ma deve diventare una realtà nella pratica clinica quotidiana degli oncologi", prosegue Giuseppe Curigliano, direttore della divisione Nuovi farmaci per terapie innovative dell'Istituto europeo di oncologia (Ieo) e professore di Oncologia medica all'Università di Milano.
    Altro tema al centro dell'incontro è l'approccio agnostico alla cura del cancro. I farmaci agnostici, spiega Curigliano, "rappresentano la nuova era delle terapie e non colpiscono un solo tipo di tumore, come fa la gran parte dei medicinali attuali. Vanno a bersagliare un gruppo di geni mutati, potenzialmente responsabili dello sviluppo della malattia. Si tratta di geni ubiquitari, che sono cioè comuni a diversi tumori, indipendentemente dall'organo in cui essi originano.
    L'accesso dei pazienti a queste nuove terapie deve iniziare proprio con l'esecuzione di un test di profilazione genomica".

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