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Ue, esclusiva più breve su medicinali e incentivi a Pharma

(ANSA) - BRUXELLES, 26 APR - Un periodo di esclusiva sui medicinali più breve, dai 10 anni attuali a 8, ma con la possibilità per le Pharma di prolungare i tempi fino a 12 anni se si impegnano a garantire l'accesso ai nuovi farmaci in tutti gli Stati membri o a rispondere a esigenze mediche insoddisfatte. È la novità principale contenuta nel pacchetto di riforma del settore presentato oggi dalla Commissione europea, che punta ad ampliare l'accesso ai medicinali a prezzi sostenibili.
    Tra le misure proposte, anche l'ingresso più veloce nel mercato per i farmaci generici, dal giorno di scadenza del periodo di esclusiva. 
   

L'Ue lancia il bugiardino elettronico dei farmaci
Per garantire a pazienti informazioni accurate nella loro lingua
Oltre al classico bugiardino, la Commissione europea propone di istituire un bugiardino elettronico, per garantire informazioni accurate ai pazienti nella loro lingua. Lo hanno annunciato il vicepresidente dell'esecutivo comunitario, Margaritis Schinas, e la commissaria Ue per la Salute, Stella Kyriakides, presentando il pacchetto di riforma sui farmaci. L'intero piano dell'Ue prevede la digitalizzazione di tutte le informazioni sui medicinali, anche dal lato del produttore e delle procedure di autorizzazione.
   Con le informazioni online, i pazienti e i servizi sanitari potranno avere accesso ai dati più aggiornati sui medicinali e si prevede una riduzione delle pratiche burocratiche per i professionisti dello sviluppo di farmaci, incluse le aziende dei generici. Con la digitalizzazione delle domande, l'Agenzia europea per i medicinali avrà 180 giorni di tempo per l'autorizzazione invece degli attuali 210, mentre la Commissione avrà 46 giorni invece di 67. Per i medicinali di superiore interesse pubblico, l'Ema dovrà impiegare 150 giorni per esaminare le domande in formato elettronico e i bugiardini. La digitalizzazione delle informazioni sarà essenziale anche per ridurre il rischio di carenza di farmaci, sottolinea Bruxelles, spiegando che creare un sistema di monitoraggio elettronico renderà più facile reindirizzare le scorte verso i Paesi che ne hanno bisogno. 

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