Venerdì 15 Novembre 2024

Fondazione Menarini lancia il progetto Dialogs Beyond Borders

Il premio Nobel Eric Chivian - © ANSA

Un ciclo di incontri con alcune delle menti più brillanti della scienza mondiale, tra cui 5 premi Nobel, per esplorare il loro approccio alla ricerca, ma anche alla vita e a temi che spaziano dall'etica, alla religione, fino all'attualità. È Dialogs Beyond Borders, un progetto realizzato da Fondazione Menarini da oggi online nella sezione 'House of Sciences' del portale della fondazione.
    Nelle 15 videointerviste la storia dei protagonisti si intreccia con riflessioni sul rapporto tra scienza e Dio, sulle differenze e discriminazioni di genere nella scienza, fino alla guerra e all'importanza della comunicazione scientifica in situazioni d'emergenza, come ha insegnato la pandemia.
    "In un momento in cui il sapere scientifico svolge un ruolo fondamentale nella vita di ciascuno, ma è purtroppo percepito come una conoscenza di nicchia per un'élite di persone, abbiamo voluto lanciare un nuovo modo di comunicare la scienza mostrando il legame profondo esistente tra progresso scientifico e la quotidianità", dice Lorenzo Melani, presidente e direttore scientifico della Fondazione Menarini. "Speriamo che questa serie di incontri con "geni del sapere", così diversi ma intrinsecamente legati dalla loro passione e determinazione nel perseguire il sapere, possono essere di ispirazione per tutti noi ed in particolare per i giovani", conclude.
    Tra i temi affrontati nelle interviste, alcuni sono di grande attualità: il Premio Nobel per la pace nel 1985 Eric Chivian, per esempio, si concentra sul rischio nucleare: "C'è un livello alto di belligeranza in tutto il mondo, in un momento in cui abbiamo bisogno di più cooperazione internazionale per affrontare problemi come i cambiamenti climatici", dice.
    Alessandro Vespignani, direttore del Network Science Institute alla Northeastern University di Boston, mette l'accento sui numerosi errori comunicativi fatti durante la pandemia. "La crisi è stata usata dalla politica e questo non sarebbe mai dovuto capitare nella gestione della pandemia", commenta. "Scienziati e media non siamo stati capaci di comunicare bene con il pubblico e spiegare loro come funziona la scienza", conclude. 
   

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