Venerdì 15 Novembre 2024

Paure e mancanza di tempo allontanano le donne dai check-up

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(v. ANSA: 'Screening e controlli in piazza per ...' delle 12.47) (ANSA) - ROMA, 21 APR - Paura di sapere, sottovalutazione del rischio, mancanza di tempo. Sono tanti i motivi che frenano le donne dall'eseguire i controlli di prevenzione. A fare il punto sono stati gli esperti intervenuti al convegno organizzato dal Ministero della Salute alla vigilia della Giornata Nazionale della Salute delle Donne.
    Molto spesso le donne tralasciano di fare i controlli oncologici e la causa non è solo attribuibile agli effetti di lunga durata della pandemia Covid-19. "E' importante spiegare a chi ha paura di fare la mammografia - spiega Riccardo Masetti, fondatore di Komen Italia e direttore dell'Unità di Chirurgia Senologica del Policlinico Gemelli Irccs di Roma - che si tratta di un esame innocuo, con i nuovi macchinari il livello di radiazioni è irrisorio. Molte sono poi le donne che non fanno i check-up oncologici per la paura, inconscia, di scoprire qualcosa. Ma posticipare la diagnosi complica la cura. Per questo dobbiamo puntare su progetti, come la Race for the cure, che uniscono la prevenzione a momenti più leggeri e di svago come la maratona o il fitness".
    Le donne, precisa Annamaria Colao, presidente dell'associazione italiana di endocrinologia (Sie), "vivono più a lungo degli uomini perché per buona parte della loro vita sono protette dagli ormoni estrogeni. Spesso però non hanno tempo di prendersi cura della loro salute. Per garantire loro un invecchiamento in salute è necessaria una medicina, non solo di genere, cioè tarata sulle difficoltà rispetto all'uomo, ma anche personalizzata".
    Tra i punti toccati, anche la salute sui luoghi di lavoro.
    "La salute mentale - ha spiegato Cristina Di Tecco, ricercatrice Inail - è peggiorata negli ultimi tre anni e il lavoro è uno degli aspetti fondamentali a cui è legata. I dati Inail confermano che lo stress lavoro-correlato è uno dei maggiori problemi rilevati dalle donne. A motivarlo è spesso il gender gap rispetto all'accesso a posizioni meglio retribuite ma anche lo scarso equilibrio tra vita privata e lavorativa". (ANSA).
   

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